Terremoto in Vaticano per la pubblicazione del dossier di Mons. Viganò, ex nunzio della Santa Sede in America. Si chiedono le dimissioni di Papa Francesco.
Vaticano. Era il 13 marzo del 2013 quando dal solito balcone di San Pietro si affacciò un uomo sconosciuto, umile, venuto dall’altro capo del mondo. Salutò una folla plaudente, festosa, facendo brillare di una nuova luce i meandri più segreti di verità mai rivelate, celate nei corridoi del potere.
Doveva essere lui la certezza del domani, in un mondo lacerato da guerre e corruzione. Doveva realizzare quella svolta che, dall’epoca di Papa Luciani, la Santa Sede (o almeno la parte sana di essa) attendeva.
Il Papa si era dimesso ( per motivi di salute si disse), un nuovo Papa era pronto a varcare quella soglia, così ambita, ma anche così temuta.
Gli scandali
Da allora sono passati gli anni e Bergoglio, l’uomo dal pugno di ferro, da ‘guerriero della fede‘, non ha tradito le aspettative di quanti vedevano in lui il concretizzarsi di quelle certezze, ormai sopite o forse perse.
Nel corso del suo pontificato Papa #Francesco ha saputo affrontare con fermezza e decisione gli scandali che hanno turbato la secolare quiete delle stanze di San Pietro. Ma oggi un uragano, ben più temibile, sta devastando ogni cosa, coinvolgendo anche lui.
Il dossier
Un #dossier, scritto da Mons. Viganò, ex nunzio apostolico in America, svela i silenzi omertosi della Santa Sede e dei suoi pontefici, anche quelli santificati.
Il #dossier, accompagnato da pesanti dichiarazioni del prelato rilasciate alla stampa, rivela l’indifferenza dei vari successori di San Pietro nei confronti di un problema a loro ben noto, esistente negli Stati Uniti: pedofilia.
Le autorità della Santa Sede erano a conoscenza fin dal 2000 dell’esistenza di accuse contro l’arcivescovo Theodore McCarrick, promosso alla fine di quell’anno arcivescovo di Washington e creato cardinale da Giovanni Paolo II l’anno successivo: era noto che il prelato invitava i suoi seminaristi a dormire con lui nella casa al mare.
Ciò si legge in un documento di 11 pagine, firmato da Carlo Maria Viganò, ex segretario del Governatorato ed ex nunzio apostolico negli Stati Uniti, che venne allontanato dal Vaticano e inviato nella sede diplomatica di Washington nel 2011.
Nel suo testo, infarcito di date e nomi, Viganò non risparmia nessuno. E si scaglia anche contro #Francesco, colpevole ( a suo dire) di aver tolto delle sanzioni esistenti contro MacCarrick dopo il conclave del 2013.
L’ex nunzio aggiunge di aver personalmente comunicato al nuovo Pontefice ogni cosa. Ma sembra che questi non abbia preso alcun provvedimento contro Carrick.
I dubbi
Le rivelazioni sono scottanti e destabilizzano il già precario equilibrio della Santa Sede, scossa dai vari Vatileaks.
Ci si chiede perché Viganò abbia parlato solo ora e come mai si scagli con tanta veemenza contro l’attuale Pontefice, che pure ha tolto la porpora cardinalizia a Carrick, quando si è avuta notizia ufficiale dei suoi abusi su minori.
Ci si chiede se possano esservi rancori personali, ma si è sempre nel campo delle ipotesi.
E, come sempre, appare difficile stabilre quale sia la verità!
#IrmaSaracino