Cyberbullismo, quando chattare diventa un incubo
Dai licei milanesi il progetto”Dillo con parole nostre”
Il cyberbullismo o ciberbullismo (ossia «bullismo online») è il termine che indica un tipo di attacco continuo, ripetuto, offensivo e sistematico, attuato mediante gli strumenti della #rete.
Ad essere colpiti sono spesso adolescenti che, ignorando o sottovalutando i rischi celati dai social network, diventano vittime di vere e proprie #molestie cibernetiche. Molestie perpetrate spesso dai loro stessi coetanei o da utenti di poco più grandi.
Deridere un utente in pubblico in virtù di un post pubblicato o rubarne, senza alcun consenso, le fotografie per poi pubblicarle altrove ha un unico, terribile scopo. Quello di schernirne la personalità. In realtà siamo di fronte a degli illeciti di rilevanza penale, messi in atto da tali cyberbulli.
A volte vengono inoltrate continue minacce tramite email o messaggi di testo. Tutte finalizzate, queste, a distruggere l’autostima del malcapitato e il suo equilibrio psicologico ed indurlo a fare o tollerare qualcosa.
Il fatto che il cyberbullismo si manifesti in internet non deve indurre a pensare che questo sia meno grave o spiacevole di atti intimidatori compiuti dal vivo. Anzi, questi ultimi, sono spesso correlati al bullismo telematico. E questo rappresenta così un logico antefatto temporale di ciò che poi si verifica anche tra i banchi di scuola.
Come combatterlo
A tal proposito, uno strumento efficace per contrastare il cyberbullismo è il progetto ”Dillo con parole nostre”. Si tratta di una iniziativa intrapresa da alcuni studenti di licei classici milanesi, che si prefigge l’obiettivo di educare i ragazzi più piccoli a difendersi dagli attacchi telematici.
Il progetto, che ha avuto ufficialmente vita dall’inizio del 2019, é stato diffuso nelle scuole medie tramite volantini, materiale pubblicitario ed audiovisivo. Con questo materiale gli studenti più giovani sono istruiti su come contrastare il cyberbullismo. Ma , soprattutto, sono scoraggiati dal diventare a loro volta cyberbulli.
Non dimentichiamoci che il cyberbullismo guadagna oramai sempre più terreno. E i bersagli più facili sono coloro i quali vengono considerati “diversi“. Solitamente la diversità è imputabile al loro aspetto estetico, alla timidezza, o a un orientamento sessuale o politico. Ma anche l’abbigliamento ritenuto non convenzionale può scatenare l’emarginazione.
Se siete vittima di cyberbullismo parlatene con i vostri genitori, con i vostri professori e con i vostri amici fidati e non abbiate alcun timore a denunciare l’accaduto alle forze dell’ordine.
E, soprattutto, voi genitori, non esitate a controllare le abitudini telematiche dei vostri figli, perché il primo passo per scongiurare simili episodi parte proprio da voi
#GianlucaZaccaria