Università, incredibile beffa ai tarantini
Dopo solo otto giorni chiusa la facoltà di medicina a Taranto. L’Università di Bari ci ripensa.
Sembra uscire da un copione del teatro di Edoardo la notizia che ha fulminato i tarantini. Dopo appena 8 giorni di esultanza e festeggiamenti in pompa magna, la città di Taranto ha visto svanire il sogno della #Facoltà di #Medicina. Il Rettore dell’ Università di Bari infatti ha accolto le istanze di docenti e famiglie baresi ed ha stabilito di chiudere la nascente Facoltà, sezione distaccata di quella barese.

Un tonfo, una caduta di stile indubbiamente, quella del Magnifico #Rettore, Stefano Bronzini, ma soprattutto un danno per una città che meriterebbe ben altro.
Una città che sta tentando in tutti i modi di riscattare la propria immagine e la propria identità storico-culturale, favorendo iniziative in ogni ambito .
Dalla musica al teatro, dalle iniziative eno-gastronomiche a quelle di intrattenimento, il capoluogo Jonico sta conoscendo una nuova stagione, uscendo così dal grigiore dell’appiattimento socio-culturale.
Mai la bella Taranto si è presentata in questa veste luminosa. E le tante luci del suo presente si sono fuse con la sua Storia, crendo così nuovi e rinvigoriti stimoli per i turisti.

Il danno, la beffa
Quando la cerimonia augurale del nuovo polo universitario ha salutato la nuova stagione culturale della città, gli animi di tutti si sono aperti alla speranza. E forse ai sogni.

Ma una logica assurda e perfida ha infranto tutto. Pochi gli iscritti di Taranto alla #Facoltà di #Medicina e chirurgia. E, soprattutto, veementi le proteste degli studenti e dei professori baresi che hanno evidenziato l’eccessiva lontananza di Taranto.
Proteste motivate, per carità, ma il magnifico #Rettore avrebbe dovuto considerare le eventuali conseguenze prima di dare l’avvio alle lezioni.
La vicenda ha assunto così i toni del grottesco, ma ha messo in luce soprattutto una scarsa considerazione della Perla dello Jonio, nonchè dei suoi abitanti.
Le conseguenze
Resta da vedere adesso in che modo si potrà o si dovrà procedere per liberare definitivamente l’università di Taranto dall’usbergo barese.
Ovviamente si ripropone il sogno di una sede universitaria autonoma, indipendente, che potrebbe dare una nuova linfa all’economia della città.
#IrmaSaracino