Altra pagina di un copione terribile per l’Italia
Il nuovo Dpcm, presentato questa mattina dal nostro premier, mette in ginocchio numerose categorie e scrive un’altra pagina di un copione ormai ben noto.
Torna l’incubo di quelle strade deserte, vuote, come le nostre speranze! Per quest’#Italia che piange e cerca di rimarginare le sue ferite si affaccia un orizzonte cupo per tante categorie sociali. Il nuovo #Dpcm, infatti, inesorabilmente, scrive un’altra, pagina di questo doloroso copione che, ormai, rappresenta la nostra vita.
Le restrizioni
E’ ufficiale! Chiusura totale di ristoranti, bar e pubs dalle 18 alle 5 del mattino. E la notizia rimbomba nell’aria,inesorabile e vaga, come le promesse che l’accompagnano.
Chiusura di teatri e cinema. Chiusura di palestre. E quel che rimane di noi é una vaga luce nel buio dell’angoscia.

Protestano i ristoratori, protestano coloro che hanno cercato di risalire la china, dopo i mesi cupi del lockdown.
E la protesta si fa talvolta violenta, come a Napoli nei giorni scorsi, e offre nuovi spazi alla criminalità organizzata. Ma l’emergenza dei nuovi contagi Covid é tale che non dà spazio. Meglio chiudere tutto, meglio rinunciare alla vita.
I mesi dell’indifferenza
Del resto era tutto previsto, il virus era tra noi ed é inutile ora chiedersi che cosa sia stato fatto per scongiurare questa nuova emergenza. Forse nulla?
Forse l’anelito a quella libertà troppo a lungo negata ha avuto la meglio? Pochi i controlli?

Tanti gli interrogativi. E inutile cercare le risposte. Queste le scriveremo noi, con la nostra sofferenza.
Intanto l’#Italia é in fermento. Molti Governatori di Regioni si ribellano a simili provvedimenti, considerati da tanti inutili. Il contagio infatti può avvenire a qualsiasi ora e il virus, nella sua avanzata, non indietreggia di fronte a misure restrittive solo per alcuni settori.
I cinema, i teatri, forse, sono i luoghi più sicuri, a differenza dei mezzi di trasporto per i quali non é stato preso alcun provvedimento.
Tutto é ancora da chiarire
Troppe le incertezze e tante le contraddizioni di questo nuovo Dpcm che, a detta del nostro premier, Giuseppe #Conte, rimarrà in vigore fino al 30 novembre.
Ma tutti esigono delle certezze e , soprattutto, dei dati concreti in questa nebbia che, ormai, avvolge la nostra quotidianità.
#IrmaSaracino