Israele colpisce Gaza, dopo il lancio di razzi delle forze di Hamas sul proprio territorio
Non si arresta la tensione tra Israele e le forze di Hamas. In un’escalation militare ormai consueta la notte scorsa sono ripresi i combattimenti al confine di Gaza. E i cieli sono stati illuminati dal sinistro bagliore dei razzi e dei missili.
Dopo i recenti scontri tra palestinesi e ultrà ebrei a Gerusalemme, il clima é irrespirabile e l’offensiva militare della notte scorsa ne é la prova più tangibile.
Gaza brucia
Il triste ululato delle sirene ha scandito i momenti di terrore della notte israeliana, a causa di una pioggia di razzi lanciati dalle forze di Hamas. E il copione, tristemente noto, della rappresaglia si é aperto nuovamente, su un’altra pagina. Israele, infatti, ha replicato al lancio di razzi palestinesi sulla parte meridionale del suo territorio.
Un carro armato israeliano ha aperto il fuoco contro una postazione militare di Hamas, come ha riferito il servizio stampa delle forze di difesa israeliane. Ma l’offensiva israeliana non si é fermata qui.

L’aviazione di Tel Aviv ha effettuato, subito dopo, un raid aereo su strutture paramilitari presenti sul territorio di Gaza.
La notizia é stata data in via ufficiale dalla IDF ( Israel Defense Forces). E nel comunicato si é legittimata l’azione militare ebrea, evidenziandone il carattere difensivo.
Si é messo in rilievo inoltre che l’azione di combattenti ed elicotteri dell’IDF é stata mirata e precisa, senza danni per i civili. Si sono colpite infatti installazioni militari di Hamas, tra cui infrastrutture sotterranee e lanciamissili.
Non c’é pace
Non c’é pace dunque all’ombra di quegli ulivi che hanno visto la storia di un paese dilaniato da secoli di continue lotte e rivalità. E Gerusalemme, cuore pulsante del mondo, assiste impotente a soprusi, ingiustizie, che si perpetuano ormai da troppo tempo.
Il clima di continua tensione é nelle tante postazioni militari che impediscono il libero passaggio da una zona all’altra della città. E’ sul volto di quei giovani che imbracciano fucili e mitra inadeguati alla loro età. E persino le chiese cristiane sono recintate, quasi a tutelare quelle sparute oasi di pace.
Si vive nella paura e le esplosioni di rabbia sono spesso la conseguenza di una convivenza che appare sempre più difficile.
Si parla di pace, ma le ragioni di questo stato di belligeranza sono molto profonde. Nel puzzle scomposto del Medio Oriente si cerca di individuare una luce che aiuti a ricomporne i tasselli, sparpagliati dalle logiche di potere.
Il mondo attende, mentre ancora si continua a combattere.
#IrmaSaracino