Il mare, le sue voci e le sue leggende cantate da un poeta
La voce di un poeta sa esprimere le suggestioni, i colori e gli imperscrutabili misteri di ciò che ci circonda. E la poesia diviene canto dell’anima, voce narrante di ciò che apparentemente é oggettivo.
Così anche il mare sussurra antiche storie, melodie misteriose di sirene. Basta saperle cogliere, ascoltare, narrare.
E Giuliano De Stefano, in arte il Gatto, sa essere in questi versi la voce del mare.

Ma tu hai visto il #mare
Potrei raccontarti Favole,
e #leggende di altri mondi
che non vedi oltre i tuoi occhi
e non ti racconta la voce del vento …
Potrei dirti
che sei una miriade di sfocate fotografie del mio passato.
Inutili questi ricordi,
che non posso negare al mio presente;
i miei anni, sono questi,
e la tua gioventù me lo ricorda …
Come pescatore che contava i Gabbiani
e le sue speranze,
eccomi. Guardo sciami che giocano in indescrivibili
ed acrobatici caroselli fuggendo dal panorama,
ma non conto le ore.
Ma tu hai visto il mare …
Creature benevole
e mostri degli abissi t’hanno incontrata;
i tocchi delle onde in ereditaria armonia
hanno oltrepassato i battiti del cuore,
ed hai incrociato gente d’ogni ceppo …
Come figlia che sognavo,
E mai bussò alla mia soglia la Fata gentile per donarti,
Ti narrerei storie mitiche di Orchi e di Folletti
ancora al risveglio troveresti bambole
sulle tue coltri …
Ma tu hai visto il mare
Dimmi tu cosa c’è oltre l’orizzonte
mèta di impavidi cercatori di stelle,
e cosa annunciano i pionieri del cielo
quando si posano sulle tolde e le sartie .
Dimmi cosa cantano le #Sirene
quando tra i flutti si trastullano alle spume …
e nella tua giovane vita
riluce la tua Saggezza
come splendore di un diamante.
Vivo solo nella teca d’un emporio di preziosi
che alla città di un sogno
gelosamente appartiene.
#ilGatto