In una lettera, pubblicata dal Washington Post, gli Usa hanno informato le Nazioni Unite di avere informazioni attendibili circa un elenco di ucraini che Mosca intenderebbe uccidere all’indomani di un’invasione dell’Ucraina. La Russia ritorna ai sistemi di un tempo?
Nella giungla di notizie che s’intersecano in un ritmo sempre più frenetico emerge quella pubblicata nelle ultime ore sul Washington Post. Una notizia che evidenzierebbe da parte della Russia una pianificazione dettagliata dei passi da compiere all’indomani dell’invasione dell’Ucraina.
Una lettera che scotta
In una #lettera, indirizzata alle #Nazioni Unite, gli Stati Uniti hanno fatto luce su una realtà sconcertante. Secondo informazioni dell’intelligence, la Russia starebbe compilando elenchi di ucraini “da uccidere “. O, in alternativa, ‘da mandare nei campi ‘
La lettera, pubblicata dall’Editoriale statunitense, sostiene che la pianificazione post-invasione di Mosca comporterebbe torture, sparizioni forzate e “diffuse sofferenze umane”.
Salviamo i diritti umani
Autrice della lettera, Bathsheba Crocker, ambasciatrice degli Stati Uniti alle Nazioni Unite, con sede a Ginevra.
Un ritorno a metodi e sistemi del passato da parte della Russia? Secondo l’autrice della missiva sembrerebbe di sì.
‘Uccisioni mirate, rapimenti o scomparse forzate, detenzioni ingiuste e uso della tortura, probabilmente prenderebbero di mira coloro che si oppongono alle azioni russe’.
Si tratterebbe di dissidenti russi e bielorussi in esilio in Ucraina. Giornalisti e attivisti anticorruzione. Ma non mancano nell’elenco minoranze religiose ed etniche, nonché omosessuali.
Insomma una vera violazione dei diritti umani, come rilevato dalla Crocker, che ha voluto segnalare per tempo la questione al capo delle #Nazioni Unite per i diritti umani, Michelle Bachelet.
Il muro del silenzio del Cremlino
Secondo una consuetudine, ormai collaudata, non vi sono stati commenti da parte delle Istituzioni russe. Né da parte dell’ambasciata russa a Washington, né, tantomeno da parte del #Cremlino. Ancora una volta ha prevalso la cortina del silenzio.

La lettera é stata inviata, nella serata di ieri, all’Ufficio delle #Nazioni Unite per i diritti umani, OHCHR, in Svizzera. Un ufficio molto attivo a livello internazionale e che, di recente, ha evidenziato la presenza di un clima persecutorio ai danni di dissidenti o minoranze etniche in Ucraina orientale.
Una situazione già esistente, quindi, ma che troverebbe spazio aperto con un’ipotetica, quanto temibile invasione russa.
Ovviamente la cosa é di marginale rilevanza per il #Cremlino che continua a tuonare contro le isterie dell’Occidente e a negare ogni intenzione di invadere il territorio ucraino.
Negli sforzi diplomatici di una soluzione pacifica della crisi, nel susseguirsi incalzante di notizie da ogni dove, vedremo quale sarà la verità.
Per il momento ogni minuto scandisce momenti interminabili. Quelli dell’ansia e della paura di una guerra.
#IrmaSaracino