• Sab. Giu 10th, 2023

Lavrov, l’enigma oltre il sipario

Lavrov

Sempre alla ribalta del palcoscenico internazionale della politica,  il ministro degli Esteri russo, Sergej Lavrov rappresenta un enigma talvolta di difficile soluzione.

Imperturbabile, enigmatico, In linea con i suoi standard di diplomatico di lungo corso, Sergej Lavrov che  ieri sera, nel corso del suo intervento a Zona Bianca, su Rete 4, ha  lanciato i suoi affondi velenosi contro l’Italia e l’Occidente, è tornato alla ribalta delle cronache

lavrov
Sergej Lavrov

 E la ‘voce’ della #Russia, campione da oltre un ventennio della diplomazia  mondiale, ha aperto nuovamente un #sipario lacerato da troppe incertezze.

Buio oltre il sipario

Che la #politica abbia i suoi lati oscuri e spesso, con sipari e siparietti, riesca a celare le  tante verità scomode, è ben noto. Ma, di fronte a un politico navigato quale Sergej Lavrov, ci si confronta con un vero e proprio enigma.

Un enigma che si traduce nell’ambiguità verbale, nell’imperturbabilità della sua mimica facciale e, soprattutto, nella sua capacità di dire e non dire cose che potrebbero far traballare i precari equilibri del panorama politico internazionale.

Lavrov, l’unico membro della corte di Putin che non provenga dal KGB, si è formato in età Brezneviana, assimilando i tratti essenziali del perfetto diplomatico di quegli anni. Autocontrollo, freddezza e tono pacato.

Doti che lo assimilano, per certi versi, alla freddezza del suo zar, con il quale condivide anche la visione nazionalistica e imperialistica della Russia.

Mr Niet

Determinato, consapevole della sue capacità, il braccio destro di Putin è ormai noto col soprannome di Signor no.

Ironico, arguto, sa cogliere i lati deboli dei suoi interlocutori, attaccandoli spesso con affondi terribili ammantati di ironia. Nato nel 1950,  di origini armene, ha iniziato la carriera nel 1972, dopo essersi laureato in Scienze Politiche all’Istituto di Relazioni Internazionali dell’Università di Mosca. Centro di formazione d’eccellenza della scuola diplomatica moscovita.

E, da allora, la sua carriera é stata caratterizzata da un susseguirsi di successi, fino ad arrivare al riconoscimento più ambito, nel 2004. La nomina di ministro degli Affari Esteri.

Il ruolo della diplomazia

Per lui la diplomazia ha un ruolo fondamentale sulla scena politica e può, qualora ve ne siano i presupposti adeguati, dirimere contese senza ricorrere alle armi.

E, alla luce di questa convinzione, in lui radicata ed espressa nella sua attività, essa  rappresenta un’arma basilare per un grande Paese come la Russia

Del resto  era lo strumento preferito di uno dei suoi punti di riferimento nella storia russa: il Principe Aleksandr Gorčakov.  Ministro degli esteri dello zar nell’800.

Un uomo che riuscì a restituire alla Russia quell’influenza in Europa persa a causa della sconfitta in Crimea. Un compito arduo, concretizzato con un’unica arma: la diplomazia.

Vedremo se anche Lavrov saprà tradurre in pratica l’insegnamento del passato. Al momento questo obiettivo sembra molto lontano.

#IrmaSaracino