Una guerra nella guerra quella in atto nel mondo degli hacker e, questa volta, il fronte russo ha un nome: Killnet
Il suo nome é Killnet, un gruppo hacker filorusso, balzato nei giorni scorsi agli onori delle cronache. Il suo obiettivo? Colpire con una serie di attacchi informatici tutti i siti istituzionali americani ed europei. Tra questi anche l’Italia.
Non é solo fantascienza
Balzati improvvisamente alla ribalta, dopo accurata e minacciosa presentazione, gli #hacker del collettivo Killnet sembrano essere collegati direttamente al governo di #Mosca.
Sono loro gli autori di una serie di attacchi informatici che nei giorni scorsi hanno creato non pochi problemi ai nostri siti istituzionali( e non solo) giungendo a colpire anche il sito della nostra Polizia di Stato.
La loro arma, almeno per il momento, é sempre l’attacco Ddos (distributed denial of service), che ha lo scopo di sovraccaricare i server di una rete per renderla inutilizzabile. In realtà si tratta di un’arma che non lede i sistemi, ma da fonti attendibili a da oscure minacce fatte dagli stessi membri del gruppo, si tratterebbe solo dell’inizio.

Ma chi c’é dietro questo gruppo? Secondo le prime informazioni si tratterebbe di giovani e promettenti hacker. Di età media non oltre i 20 anni. Tutti doverosamente fedeli a Putin e associati a un altro gruppo, già noto alle cronache: Legion.
L’associazionismo funziona
Uniti, quindi, in questa ‘guerra sacra‘ del #cyber spazio, i due gruppi avrebbero promesso anche a numerose testate giornalistiche italiane una fase offensiva in piena regola, definendo questi attacchi ‘mere esercitazioni cyber’.
In preda a un vero e proprio delirio eversivo, però hanno sottovalutato la pluriennale e collaudata esperienza di Anonymous che é sceso in campo, sbaragliando l’avversario.
Una vittoria momentanea?
Le identità svelate
A una prima lettura sembra che la vittoria di Anonymous sia proprio definitiva. Sono state infatti svelate le identità dei membri di Killnet. Un’onta nel mondo degli #hacker!

Il loro capo? Un certo Vova Dunaev, il quale, avvalendosi dei suoi collaboratori più stretti, ha dovuto ammettere la sconfitta.
Insomma una pagina di gloria scritta da Anonymous italiano nel mondo sconfinato dello spazio! E agli hacker russi, come si conviene a dei da bravi e leali combattenti, non é rimasto che ammettere la loro sconfitta.
#IrmaSaracino