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Osaka, un tribunale dice no alle nozze gay

DiIrma Saracino

Giu 21, 2022
osaka

La sentenza di ieri del tribunale distrettuale di Osaka delude le aspettative di alcune coppie gay

Uno scenario consueto, ormai, quello di ieri a Osaka, all’interno del tribunale distrettuale della metropoli giapponese. Uno scenario che ha visto, ancora una volta, andare in fumo le speranze e le rivendicazioni di genere di tre coppie gay.

Osaka
Bandiera arcobaleno

Il tribunale, infatti, ha stabilito che il divieto del #matrimonio tra persone dello stesso sesso non viola la costituzione e ha respinto le richieste di risarcimento delle tre coppie, motivato dalla presunta violazione del loro diritto alla libera unione e all’uguaglianza.

Ancora molto da fare

Una sentenza che vanifica quella dello scorso anno di un tribunale di Sapporo che aveva ritenuto incostituzionale il divieto dei matrimoni tra persone dello stesso sesso.  Ma soprattutto che fotografa la situazione della comunità gay in Giappone. Unico Paese del G7 che non riconosca le unioni #omosessuali.

Il tribunale di Osaka ha così respinto la richiesta dei querelanti di un risarcimento danni per coppia pari a 1 milione di yen. Una cifra cospicua, richiesta quale risarcimento per le continue discriminazioni che devono affrontare nel Paese del Sol Levante.

Giappone, terra dei contrasti

Torna a stupirci il #Giappone, così straordinariamente proiettato verso una tecnologia futuristica, eppure così ancorato a vecchie tradizioni. Un Paese in cui passato e futuro si confondono in un tessuto sociale che vive, spesso con disagio, questo contrasto stridente , ma coercitivo.

Il sostegno alla diversità sessuale, infatti, è cresciuto molto lentamente in #Giappone, dove mancano ancora tutele legali per gli #omosessuali. E le discriminazioni ai danni della comunità LGBTQ sono all’ordine del giorno.

A scuola, al lavoro e all’interno del proprio nucleo familiare serpeggia la piaga dell’intolleranza. E molti ancora oggi, sono costretti a nascondere la propria identità sessuale.

I gruppi per i diritti umani avevano lottato per l’approvazione di una legge sull’uguaglianza prima delle Olimpiadi di Tokyo, della scorsa estate, quando l’attenzione internazionale si era concentrata su questo splendido Paese. Ma, purtroppo, il disegno di legge è stato annullato dal partito di governo conservatore.

La delusione

E, ieri, una profonda delusione ha segnato i volti di quanti speravano nella giustizia. Il tribunale di Osaka, inesorabilmente, ha affermato che la libertà di matrimonio nella costituzione del 1947 significa solo unioni uomo-donna e non include quelle dello stesso sesso. Ne consegue che vietare i matrimoni tra persone dello stesso sesso non è incostituzionale.

Un passo indietro, quindi, sul percorso sofferto della parità dei diritti. Ma, soprattutto, un passo indietro sul riconoscimento di quella identità di genere, ancora negata.

#IrmaSaracino