Il Petruzzelli rinnova la tradizione lirica con una Traviata aderente al suo contesto storico e ai suoi personaggi
C’erano tutte le luci, i colori, le emozioni della Traviata di #Verdi ieri sera sul palco del Teatro #Petruzzelli di Bari. Ma c’era soprattutto la grande musica del maestro, mirabilmente espressa dall’orchestra del Petruzzelli, diretta egregiamente da Giacomo Sagripanti.

E, finalmente, nella giungla delle attuali regie di opere liriche, brutture che una certa moda innovativa ci propina, il pubblico ha potuto rivivere il dramma della regina delle platee: Violetta.
Così, ancora una volta, i sentimenti dei protagonisti di questa opera hanno trovato la loro espressione musicale in una rappresentazione che ha creato la sottile alchimia della lirica.
Il fascino della Traviata
Sin dall’anno della sua prima messa in scena, 1853, la Traviata coinvolge emotivamente e crea un’atmosfera magica, abbagliando il pubblico con la fastosità dei suoi costumi e con la potenza espressiva della musica di #Verdi.
Nel panorama lirico, questa opera, una delle più rappresentate, spicca per spessore e contenuti. Non ci sono infatti toni melliflui e l’amore è estremamente terreno, umano..
#Violetta, la protagonista assoluta, è una prostituta d’alto borgo, che vive intensamente e nel lusso, regalandosi attimi di gioia nei pochi giorni che la tisi le concede. Eppure rinuncia a tutto per amore di Alfredo. Ma dovrà rinunciare anche al suo amato, dopo l’intervento del padre di questi. Proprio per amore.
Un sacrificio immenso che la porterà a morire nella miseria e nella solitudine, anche se confortata in punto di morte dal suo Alfredo, nonché dal padre, ormai pentito.
Il sipario quindi non cala solo sul dramma rappresentato sulla scena, perché in realtà, al di là della vicenda, protagonista è l’uomo. Con le sue debolezze, i suoi slanci, le sue miserie, le sue cadute, i suoi sacrifici
E quando #Violetta, leggendo il pentimento del padre di Alfredo, esclama: “ Troppo tardi!” Ha un unico nemico: Il tempo. Il tempo, che le regala ormai solo attimi di vita. Quella vita che lei ha voluto vivere intensamente, consapevole del suo triste ed inesorabile destino.
La Traviata in scena ieri
Ogni rappresentazione dunque di questa straordinaria opera è un appuntamento rilevante, anche se purtroppo spesso deludente. Ma ieri sera, grazie alla regia, alle scene e agli splendidi costumi di Hugo de Ana, il capolavoro di Verdi è tornato a vivere nella sua esatta dimensione.
Violetta, interpretata magistralmente da Stacey Alleaume, soprano australiano dalla voce dolce e ad un tempo potente, è tornata a brillare nella sua luce vera. Una luce fatta di colori, di abiti adeguati, ma anche di sentimenti e di emozioni.
Eccellente anche l’interpretazione di Giorgio Germont, resa dal baritono Damiano Salerno, mentre ha convinto di meno il tenore Giulio Pelligra, nei panni di Alfredo. Valido anche il contributo del coro del Petruzzelli.
E, quando il sipario è calato sulla tragica morte di #Violetta, gli applausi del pubblico, coinvolto ormai nella storia narrata, ne hanno decretato l’assoluto successo.
#IrmaSaracino