Oggetto da secoli di leggende che affollano il panorama del mistero, il cane nero ancora oggi é associato a cattivi auspici
Caro alla letteratura Horror, nonché alla narrativa popolare, il cane nero o, per meglio dire, The Black Dog deve la sua popolarità a leggende o superstizioni che affondano le loro radici addirittura in età medievale.
Un’età in cui il colore nero era un po’ il biglietto da visita del demonio che, mietendo le sue fan, come si conviene, tra le donne, amava trastullarsi in quell’arte, che gli é consona, del trasformismo. E, da perfetto conoscitore delle debolezze umane, era solito nei cerimoniali delle sue streghe presentarsi nelle sembianxze di animali. Tutti rigorosamente neri.

Un ampio panorama
Così dal corvo nero, al celebre gatto si giungeva, nall’ampio panorama faunistico, al cane.
Insomma tutto doveva essere orrido ed incutere terrore, salvo rappresentare il peggiore degli auspici: la morte.
Ed é in questa giungla di alchimie, stregonerie e presenze demoniache che trova terreno fertile una leggenda, molto sentita nella terra dell’Horror. Ovvero l‘Inghilterra.
Qui infatti, con la complicità delle brughiere misteriose e delle foreste incantate aleggia la paura di incontrare The Black Dog. Un cane di notevoli dimensioni, dagli occhi rossi e il manto nero.
Guai a incontrarlo nelle nebbiose notti inglesi o a sentire lo scalpiccio dei suoi passi. Il presagio di una morte imminente é garantito!
Anche l’Italia fa la sua parte
Ma sarà per quell’amore per le leggende e le superstizioni che viaggiano, superando i tempi e gli spazi, anche in Italia il cane nero é simbolo di cattivo augurio. Certamente con un ruolo inferiore a quello del gatto nero, ma pur sempre di notevole spessore.
Un ruolo che ormai ha assunto anche la dignità di citazione nel linguaggio comune quando si vuole sottolineare la negatività di qualche persona.
Insomma tra gatti neri e cani dello stesso colore, nonché tra uomini neri, entrati prepotentemente nelle filastrocche utilizzate incautamente per acquietare i bambini, la scelta é ampia-
Irma Saracino