Con il 54,5%, Pietro Bitetti vince il ballottaggio per l’elezione del nuovo sindaco del capoluogo Jonico. Una risposta sentita dei cittadini ai trionfalismi di certe propagande
Pietro Bitetti, candidato del centro sinistra a Taranto, nelle elezioni comunali, con un ampio margine, vince il ballottaggio. E’ lui il nuovo sindaco! Una risposta sofferta, sentita dai tarantini, che nasce dal basso, ma che riunisce un po’ tutte le categorie sociali in una voce unica. Quella del cambiamento.

La città dice basta alle politiche del passato e rivendica il proprio ruolo, la propria dimensione storico-culturale, ma anche quel risanamento ambientale che ancora tarda a venire.
Le ragioni del successo
Classe 1973, ex ufficiale di marina, nonché ex presidente del consiglio comunale, politico di lungo corso, Pietro Bitetti incarna per i tarantini la speranza per un futuro migliore, come evidenziato da Michele Emiliano, presente ieri sera alla sede elettorale del candidato.
Un futuro che ponga la città dei due mari all’attenzione, non solo del governo, ma del mondo intero. Ce lo impongono la sua storia, la sua bellezza paesaggistica, le sue potenzialità culturali.
Istanze pressanti, che si traducono spesso in una sorta di rassegnazione, ma che mai, come in occasione di questa campagna elettorale, sono tornate a farsi sentire in un entusiasmo fuori del comune. Un entusiasmo che aveva anche l’amaro sapore della rabbia. Una rabbia sociale che il nuovo sindaco non potrà ignorare e che esige delle risposte concrete.

Un compito arduo per Bitetti, appoggiato dal Partito Democratico e da numerose liste civiche, che potrà comunque assolvere con l’appoggio del Movimento 5 Stelle, affermatosi a Taranto con la candidata Maria Grazia Angolano.
Proprio i pentastellati, infatti, coerenti con la loro linea politica, non hanno chiesto poltrone per il loro appoggio nel ballottaggio, ma hanno sollecitato la realizzazione di determinati interventi per la città.
Entusiasmo da stadio
Bandiere sventolanti, cori, moltitudine di gente, scoppiettio di coriandoli, hanno salutato ieri sera il nuovo sindaco. Colui che agli occhi anche di Emiliano, sempre disponibile non solo con noi giornalisti, ma con tutti, dovrebbe rappresentare l’Homo Novus di una città troppo a lungo dimenticata e che piange le sue ferite.
Ora é tempo di passare all’azione. “Adesso abbiamo bisogno di lavorare tutti insieme, per i ruoli che spetteranno a ciascuno, nell’intesse e per il bene comune”, queste le prime parole del nuovo sindaco di questa perla dello Jonio, abbandonata nei fondali del suo splendido mare.
Solo parole? La città spera di no. La risposta ce la darà il tempo.
Irma Saracino