Entrato nel linguaggio comune, il termine maschilismo racconta una storia di soprusi e pregiudizi che dura da secoli.
Muscolatura mozzafiato, sguardo tenebroso e invitante, il #maschio moderno è tutto qui. Nella dimensione onirica di ogni #donna, ancora vittima di un ruolo che le è stato cucito addosso da secoli di Storia al maschile. E non importa se a farne le spese è proprio lei. Non importa se questo #maschio padrone non sa rinunciare ai suoi privilegi, a quel piedistallo su cui è salito secoli addietro, se i femminicidi si susseguono. Tanto si è solo donne ed è difficile sradicare un maschilismo che domina la scena.
Un cammino impervio
Le campagne in difesa dei diritti della donna si susseguono, ma il cammino è ancora lungo. Certo non mancano esempi gloriosi, del passato e del presente. Donne libere, in grado di indicare la via, la svolta, ma la fragilità femminile cede il passo al dominio imperversante del maschio.
Occidente e Oriente s’incontrano in questa lotta al sopruso, alla #discriminazione di genere, ma la storia ha lasciato aperte ferite difficili da rimarginare. Perché la storia delle donne comincia da dove tutto è cominciato. Da quella notte dei tempi che ha creato le differenze.
La Dea Mater
Eppure la divinità era donna migliaia di anni fa, in grado di decidere l’esistenza, la vita di tutti. E la terra, madre suprema, sapeva dare sostentamento ai suoi figli. Venerata ovunque, la dea aveva la sua immagine sulla terra: la donna.
Una donna forte fisicamente, con una muscolatura atletica, quindi allenata a compiere sforzi notevoli, in grado di avere anche funzioni sacerdotali.
Non vi erano discriminazioni di genere e la vita scorreva in età preistorica nello splendore e nella forza della natura.
Ma giunse il momento del conflitto, della contesa. E l’uomo rivendicò una sua presunta superiorità, relegando la donna a ruoli marginali.
La donna nell’antica Grecia
Il tempo scandì le differenze e i costumi mutarono, pur con le varie diversificazioni tra Oriente e Occidente. E fu proprio qui, nel cuore pulsante, nel principium della nostra identità, che la #donna venne emarginata. Nell’antica Grecia infatti le donne, specie quelle ateniesi, rappresentavano quasi una scomoda appendice del maschilismo misogino dominante.
Non potevano partecipare ai banchetti e vivevano recluse nei loro appartamenti ( Ginecei), creature inferiori, idonee solo a partorire.
Le donne in Età Romana
Le cose non migliorarono di certo a Roma, in Età repubblicana, e solo in Età imperiale la donna, specie la matrona, riuscì a ritagliarsi i propri spazi, il proprio potere. Fu ammessa ai banchetti e partecipò attivamente anche alla vita politica.
Certo non furono tempi facili. Gli intrighi, gli avvelenamenti, le cospirazioni furono all’ordine del giorno, ma le donne riuscirono spesso a tessere la trama intricata della Storia. Basti pensare ad Agrippina, madre di Nerone!
Il baratro
Poi..il Cristianesimo, spietato giudice della tentazione femminile.
La Bibbia, testo manipolato ed espressione di civiltà remotissime e non certo progredite, salì agli onori di una discutibile sacralità e la donna divenne l’immagine stessa del peccato.
Dalla mela in poi, infatti, il maschio trovò terreno fertile per radicare la sua supremazia, specie nella società giudaica, dove ancora il divario tra uomo e donna è tangibile.
E a nulla valsero i Vangeli e la parola di Cristo per riaffermare quella parità perduta. Meglio seguire una linea dura. Meglio, specie per la conquista di un potere granitico da parte di un Clero maschile.
Lo splendore e i limiti dell’antica Roma furono vanificati da un clima altamente repressivo che portò gradualmente alla triste stagione dell’Inquisizione.
Il tempo, la Storia, la contro storia
Il tempo scandì la storia, caratterizzata da verità terribili, spesso oscurate, e la donna, a fasi alterne, cominciò a usare le uniche armi in suo possesso per conquistarsi una fetta di potere.
Ma oggi una contro storia ci parla di violenza, di vite spezzate, di giustizia discutibile e la rabbia cresce, come il disprezzo per una società che ancora crede in archetipi stigmatizzati da civiltà del passato.
#IrmaSaracino