pedofilia

Ancora una volta l’amore che abbiamo per i bambini viene ferito da comportamenti di violenza e soprusi nei loro confronti. E si torna a parlare di Pedofilia

E’ di qualche giorno fa la notizia che su Telegram, nota piattaforma di messaggistica, era stata creata una chat segreta sulla quale gli utenti si scambiavano foto e video. Immagini terribili che ritraevano componenti delle loro stesse famiglie, minori compresi, durante atti di sfruttamento sessuale. La notizia ha naturalmente scandalizzato l’opinione pubblica non solo per il coinvolgimento di bambini ( Pedofilia), ma soprattutto perché tali pratiche sessuali venivano esercitate da padri. Talvolta anche con il consenso tacito delle madri che sono per definizione i primi protettori dei loro stessi figli.

La famiglia, sue responsabilità

La famiglia, ancora una volta, è responsabile di #abusi e comportamenti violenti su bambini da parte di amici, parenti o addirittura di genitori.

Sono famiglie disfunzionali dove i ruoli sono confusi. Il padre manifesta solitamente una personalità autoritaria e violenta, frustrata nelle aspettative di lavoro ed in quelle sociali. La madre, fragile e assente, spesso vittima a sua volta di #violenza familiare, per negazione, vergogna o paura è incapace di protezione dei figli, rendendosi complice della #violenza sessuale. Una famiglia che uccide fiducia, aspettative e speranze.

Parafilie

La pedofilia fa parte delle Parafilie, cioè quelle pratiche sessuali caratterizzate da fantasie, impulsi e comportamenti sessualmente eccitanti nei confronti di oggetti inanimati, bambini o altre persone non consenzienti

Ecco, di seguito, l’elenco:

                                            PARAFILIE

Esibizionismo: esposizione dei propri genitali ad un estraneo

Feticismo: pratica sessuale con oggetti inanimati

Frotteurismo: toccare o strofinarsi contro una persona non consenziente

Pedofilia: attività sessuale con bambini prepuberi

Voyeurismo: osservare soggetti inconsapevoli mentre sono nudi, si spogliano o sono impegnati in attività sessuali

Zoofilia: pratica sessuale con animali

Necrofilia: pratica sessuale con cadaveri

La Patologia

Queste pratiche sessuali vengono annoverate nel campo della patologia solo se comportano disagio o difficoltà interpersonali, con compromissione dell’area sociale, lavorativa o di altre aree importanti del funzionamento.

Ci sono soggetti che riferiscono intensi sentimenti di colpa, vergogna e depressione quando devono dedicarsi ad un’attività sessuale che è socialmente inaccettabile o che essi considerano immorale.

Altri, al contrario, sostengono che il proprio comportamento non causa loro disagio e che il loro unico problema è il mal funzionamento sociale conseguente alla reazione degli altri al loro comportamento.

Il primo manifestarsi della patologia

Le parafilie possono iniziare nella fanciullezza o nella prima adolescenza, ma divengono meglio definite ed elaborate nella prima età adulta.

Nel caso specifico della Pedofilia il soggetto è portato a giustificare e a razionalizzare il suo comportamento come valore educativo per il #bambino. Il #bambino ne ricava piacere sessuale o il bambino é sessualmente provocante.

I pedofili possono limitare la loro attività ai propri figli, figliastri o parenti oppure possono scegliere come vittime bambini al di fuori della propria famiglia.

Le strategie del pedofilo

Alcuni minacciano il bambino per evitare che parli, altri sviluppano complicate tecniche per avere accesso ai bambini. Altri ancora si scambiano i bambini con altri pedofili.

 Il soggetto può essere attento ai bisogni del minore per ottenerne l’affetto, l’interesse e la fedeltà al fine di evitare che questi riveli l’attività sessuale.

Questi soggetti raramente giungono alla osservazione degli operatori psichiatrici spontaneamente, di solito lo fanno solo quando il loro comportamento li ha messi in conflitto con i partners sessuali o con la società.

Conseguenze sulle vittime

Le conseguenze sulla vittima sono devastanti, il bambino avverte l’abuso come tradimento da parte di una persona verso la quale aveva riversato la piena fiducia.

Quando poi l’abuso viene scoperto si aggiunge anche la vergogna e le eventuali conseguenze di una inevitabile disgregazione familiare.

Esperienze e conseguenze

Io, da psichiatra, mi chiedo se facciamo abbastanza per tutelare i nostri minori da nefandezze che infangano il nome di società civile. Una società che dovrebbe difendere i più deboli.

La scienza medica e, in particolare la psichiatria, ha una certa responsabilità nella gestione ed eventuale cura del pedofilo.

Sigmund Freud (1856-1939) avrebbe potuto iniziare il suo discorso rivoluzionario sul sesso in una società tollerante e antipuritana?  

Freud stesso presume che la sessualità abbia bisogno di ostacoli per svilupparsi e indubbiamente il suo discorso sessuologico ha potuto prendere avvio nella misura in cui costituiva un fattore di inquietante stimolazione. Non si poteva più nascondere l’erotismo dietro il tabù o dietro la fisio-patologia della riproduzione, né dietro l’arte o la dissolutezza.

La visione della sessualità come erotismo esplosivo, incontrollabile, senza legittimazione nei bisogni riproduttivi, senza altro scopo che sé stesso può avere, in taluni casi, condotto ad una pratica aggressiva e distruttiva.

L’erotismo sorge dall’inconscio e, alimentato da esso, a sua volta alimenta i conflitti. Conflitti di possesso o di prestanza, conflitti di identità o di relazione.

Il piacere si mescola in tal modo all’angoscia e alla colpevolezza. I legami diventano incerti, problematici, sono continuamente messi in discussione. La nevrosi d’altronde nasce da tali conflitti sessuali ed erotici.   

L’unico esito augurabile sta nel prendere coscienza, rendersi conto della forza e del significato delle pulsioni. Solo la reciprocità, la buona intesa e il funzionamento appropriato possono contare per una sessualità considerata come sana e accettabile da tutti.

#BrunoMatacchieri

Di Bruno Matacchieri

medico psichiatra, scrittore, esperto di opera lirica