Attraversare la Basilicata è scoprire perle incontaminate di storia e cultura e il tour si colora di magia
Quando Morris Franchini, socio della DiscoverArt, mi ha proposto un tour attraverso i Palmenti di #Pietragalla e il borgo antico di #Irsina, ho risposto con entusiasmo. Mi piace scoprire la storia e leggerla attraverso le vestigia del passato.
Mi piace, soprattutto, la magia della Basilicata, così impervia, per certi versi paesaggisticamente selvaggia. E, soprattutto, mi piace attraversare il tempo, addentrandomi in antiche civiltà e remote consuetudini. Perché, in fondo, la vita è fatta di sensazioni, di emozioni che spesso la scoperta del passato sa regalarci.
I Palmenti di Pietragalla
Il freddo di una mattina uggiosa ci accoglie nell’area suggestiva dei #Palmenti di questo paese lucano, posto a oltre 800 metri di altitudine, che trasuda storia e cultura medievali. E la scoperta di squarci di una quotidianità per noi così remota scatena l’immaginario, facendoci cavalcare l’onda della fantasia.
Costruzioni diffuse in tutta l’area del Mediterraneo, i #Palmenti, almeno quelli della Georgia, sembrano risalire addirittura a 3000 anni fa. Ma la singolarità dei Palmenti di Pietragalla sta proprio nella loro fusione con la natura e il paesaggio circostante.
Coperti, sulla superficie esterna, da un’erba particolare, hanno assolto, dal Medioevo in poi, a una specifica funzione legata alla realtà contadina del territorio: quella di far fermentare il mosto. Del resto la produzione vinicola ha rappresentato nei secoli l’eccellenza dei paesi bagnati dal Mare Nostrum, sostenendo in larga misura l’economia dei vari Paesi.
L’interno
Entrare all’interno di queste costruzioni, a #Pietragalla, è immergersi nel modus operandi e nella laboriosità di questi contadini. Vi è infatti una logica perfetta per la produzione di un vino di alta qualità. La vasca in cui era riposto il mosto è interamente scavata nella roccia che, come si sa, non contamina alcun prodotto e le condizioni ambientali sono l’optimum per la produzione vinicola.
Inoltre un foro, praticato lungo le pareti, consentiva lo smaltimento di anidride carbonica prodotta dalla fermentazione. Davvero una grande ingegnosità!
Le rutt, ovvero le cantine, sono invece dislocate all’interno del paese che si adagia sulla parte alta del colle. Qui antiche botti di legno ci accolgono nel buio illuminato solo dalle nostre luci, mentre ci addentriamo in una realtà così lontana da noi..
Ma le sorprese di questo tour non finiscono qui. Il paese infatti ci regala scorci fantastici di tipica struttura medievale con scale che consentono l’accesso a stradine impervie e la salita.
Poi giungiamo al palazzo ducale, un tempo dimora nobiliare, non senza aver visitato prima una tipica abitazione contadina, zeppa di strumenti e abiti tipici dell’epoca.
Proseguiamo il nostro cammino, mossi da una curiosità che ci spinge a sfidare il freddo e a seguire questi sentieri della storia dal fascino unico.
Irsina
Nel pomeriggio giungiamo ad Irsina, forse il paese più antico della Basilicata.
Da tempo ormai meta ambita di turisti, l’antico borgo è uno scrigno di tesori sorprendenti e la struttura architettonica di esso sembra sussurrare le leggende e le storie di secoli passati.
Entriamo nella Chiesa Madre, bagnati dalla pioggia, ma animati dalla voglia di scoprire, di vedere. E, qui, tra pale d’altare di squisita fattura, quasi tutte risalenti alla scuola napoletana settecentesca, ci perdiamo nella contemplazione di una statua di pietra, attribuita al Mantegna.
S. Eufemia, avvolta dalla luce, ci osserva. Bella, perfetta nelle sue fattezze e in ogni particolare, domina la luce stessa, il tempo e ci rende estatici, stupiti da tanta perfezione.
Il ritorno
Usciamo, quindi, affrontando una pioggia inclemente, ma paghi e un po’ più ricchi.
Il nostro tour é terminato, ma i momenti vissuti, le sensazioni provate rimarrano per sempre con noi
#IrmaSaracino