• Dom. Mag 5th, 2024

Gli Yali e la mission impossible del Vangelo

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Incredibile conversione degli Yali, tribù della Nuova Guinea, dedita al cannibalismo.

Yali, un nome che incuteva terrore fino a poco tempo fa. Un nome che evocava immagini di una ferocia incredibile, spaventando le altre #tribù dell’isola di Nuova Guinea.

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Uomo Yali

Di razza pigmea, questo gruppo etnico abita le valli perse nella natura selvaggia di #Papua, a oriente della valle di Ballem. E la storia di questa gente é caratterizzata da usi e costumi tribali.

Cacciatori, specie di esseri umani, fino a qualche anno fa praticavano il cannibalismo e la loro vita si consumava nella quotidianità più primitiva che si possa immaginare. Le loro frecce, unica arma di cui si servono a tutt’oggi, sono temibilissime. Mentre in passato la pratica della stregoneria era una costante per loro, perché gli spiriti permeavano la loro esistenza.

Isolati tra le montagne della catena di Jayawija, non conoscevano la civiltà e la loro esistenza stessa era l’enigma di un’ umanità dai mille segreti e dalle tante sfaccettature.

Un tentativo di conversione

Gli anni ’60 furono decisivi per questo gruppo etnico. I missionari Stan Dale e Phil Masters, infatti, decisero di portare la parola di Dio anche tra gli Yali.

E affidarono a uno di loro, un uomo di nome Luliap Pahabol, già convertitosi, il compito di tradurre in Yali il Nuovo Testamento di Marco. Un compito arduo e lungo. La traduzione infatti fu completa 30 anni dopo.

Ma, quando nel 1968, i missionari, scortati dalla #tribù dei Dani, raggiunsero le valli popolate dagli Yali, furono costretti a fuggire.

Fu vano. Gli Yali li raggiunsero, uccidendoli con le loro frecce e, successivamente mangiarono le loro carni. Una morte crudele, ma che servì ad aprire un varco impensabile nel loro cammino.

Fatalità

Tre mesi dopo, un incidente aereo cambiò la vita di questa tribù. Un incidente, avvenuto nel cielo di #Papua e che provocò la morte di tutti i passeggeri, tranne che di uno.

Il sopravvissuto, salvato proprio da uno Yali, era il figlio di uno dei missionari uccisi anni prima.

Sul posto giunsero soccorritori in cerca di superstiti e trovarono l’uomo, salvo. Un segno del cielo, o meglio degli spiriti?

Lo Yali lesse come tale l’evento e diede ai missionari la possibilità di vivere in mezzo a loro e di predicare il #Vangelo. Poi Dio fece il resto, illuminando di una nuova luce il cammino di questa tribù.

Oggi la violenza di questo gruppo é solo un terribile ricordo e anche le montagne intorno sussurrano parole nuove.

#IrmaSaracino