• Sab. Lug 27th, 2024

Kabul, le ultime ore di libertà

Sempre più incombente lo spettro dei Talebani su Kabul. Una distanza di appena 50 km. Poi la libertà sarà solo un vago ricordo.

Sono le ultime ore , le più dense di angoscia, quelle che separano Kabul dal ritorno dei #Talebani. Sono ore cariche di morte e di paura. Ore che sanno di fallimento e che ci parlano degli errori del mondo occidentale.

Momenti che scriveranno la Storia tormentata di un Paese, dilaniato, emarginato, ma così conteso.

Roccaforte dell’oppio, cuore pulsante del commercio della droga, l’#Afghanistan vede il ritorno di coloro che per anni hanno tenuto la popolazione in uno stato di totale sudditanza e povertà: i #Talebani. Un ritorno previsto, annunciato, dopo il ritiro delle truppe della coalizione internazionale.

Le immagini del passato

Mentre cresce sempre più la tensione a Kabul, scorrono le immagini degli ultimi 20 anni. Combattimenti, guerre, addestramenti per la riconquista di un sogno che ora svanisce nel nulla.

Una libertà che si sgretola, come sabbia impalpabile del deserto, per fare posto alle dure leggi della #Sharia. Un integralismo religioso che mal si concilia col commercio della droga o col terrorismo. Ma questa é un’altra storia!

Scorrono le immagini dei tempi della speranza, dell’esultanza. Sono negli occhi dei bambini, degli anziani, delle donne.

E ancora più duro si fa strada il presente, il futuro di questa Nazione che, per la sua stessa geopolitica, rappresenta una cerniera tra oriente e occidente.

Del resto la stessa morfologia del suo territorio, prevalentemente montuoso, offre un rifugio sicuro alle migliaia di terroristi provenienti dal confinante Pakistan, ma anche dalle altre Nazioni vicine, da cui sono stati respinti.

E la rapida avanzata militare dei Talebani dimostra la loro invincibilità in una strategia del tutto ignota all’Occidente: la guerriglia.

Insidiosa, proprio per la sua imprevedibilità, ha rappresentato l’arma vincente di questi temibili guerrieri, un’arma ben nota anche alle milizie del governo locale, costrette invece a combattere secondo gli standard occidentali.

Le ultime ore febbrili

Kabul é una città che vive ore di paura. L’attesa é snervante. Lo é per la popolazione locale, ma soprattutto per i rappresentanti stranieri delle varie Nazioni Occidentali.

Le ambasciate sono febbrilmente in azione per distruggere ogni documento e si procede all’evacuazione.

Un forte contingente di militari statunitensi é giunto sul posto per proteggere nell’esodo i propri diplomatici e tutti i loro collaboratori locali.

L’Europa tutta é in fermento e si cerca di concretizzare un piano condiviso per mettere al sicuro gli ambasciatori e il loro staff. Anche l’Italia, con la dovuta riservatezza, fa sapere di essersi attivata per mettere in sicurezza la propria ambasciata.

Le promesse dei Talebani

In questo clima di tensione Mullah Yacoob, nuovo leader dei guerrieri della #Sharia, promette clemenza nei confronti di tutti coloro che accetteranno il proprio potere.

Una crisi di magnanimità poco credibile, specie alla luce delle azioni criminali perpetrate ai danni della popolazione in questi giorni.

E, intanto, la Cina, che confina per circa 76 km con l’Afghanistan, si dimostra, nella sua proverbiale ambiguità, pronta al dialogo con i nuovi signori del Paese.

La confusione regna sovrana, mentre riaffiorano le tristi immagini di un’altra disfatta, un’altra onta da cancellare: la guerra in Vietnam.

#IrmaSaracino