Spirito Santo

Ci sono interrogativi ai quali la ragione non può rispondere. E si arrende di fronte alle prove dell’imponderabile, percependo il soffio della vita, quello dello Spirito Santo.

Di fronte allo scenario di un’umanità dilaniata, lacerata e sofferente, quante volte ci si chiede dove sia quel Dio tante volte invocato. Apparentemente assente, ma pronto a manifestarsi con quello che noi chiamiamo Spirito Santo.

Cerchiamo prove che la ragione possa controllare, che possa esperire , ma l’umano è limite e l’imponderabile ci sovrasta. O forse è proprio dentro di noi. In quell’io dimenticato, cancellato che sovrasta le nostre incertezze, rendendoci parte dell’Essere.

Dobbiamo arrenderci

Gli enigmi della vita e i suoi perché sono proprio qui in quell’angolo remoto fatto di luce e di speranza. Possiamo chiamarlo illuminazione, conoscenza, ma la sostanza è sempre la medesima: quel dolce abbandono che vince le nostre resistenze razionali.

E allora, anche la scienza può divenire conoscenza, ovvero sapienza.

Tutti, nel nostro viaggio terreno, abbiamo seguito percorsi spesso irti di ostacoli, ma li abbiamo comunque superati, forse ascoltando quella voce interiore che esula da ogni logica razionale.

Una ricerca continua

La ricerca del divino accompagna l’uomo proprio a causa di quel dualismo anima/ corpo che è già di per sé mistero e la voce di quello Spirito sconosciuto diviene soffio di vita.

Cerchiamo i miracoli, dimenticando troppo spesso l’umiltà della preghiera e ci smarriamo in una foresta di tenebre.

L’approccio al mistero spesso si maschera di occultismo, fuorviandoci, talvolta perdendoci. Ma basta guardarci attorno per capire la vita e comprendere il vero significato di essa.

Un miracolo di qualche anno fa

Era il 2 novembre del 2016, una giornata come tante nella bella #Palermo. Una giornata scandita dalla quotidianità e  dai suoi ritmi.

Sul #tram che inaugurava le sue corse attraverso le vie del capoluogo siciliano, i volti dei presenti erano spenti, assorti nei loro pensieri, ma, d’improvviso, tutto mutò.

Un giovane, alzatosi, cominciò a dire di voler parlare del Vangelo. Fu subito zittito da un uomo con una bimba tra le braccia. Ma il giovane non si diede per vinto ed espresse nuovamente la sua volontà di spiegare il Vangelo. L’uomo, allora, infastidito lo redarguì con maggiore veemenza.

La cosa si ripeté per la terza volta e, a questo punto, nello stupore generale e proprio quando l’uomo stava per avventarsi sul giovane, la bimba pregò il padre di non picchiarlo.

Fu a questo punto che quell’uomo, indurito dalla sofferenza,  cadde in ginocchio tra le  lacrime. La figlia, muta dalla nascita, aveva parlato.

La testimonianza di Padre Antonio

Un #miracolo ’ lo definì Padre Antonio nella sua omelia ‘ Lo Spirito Santo ha dato voce a quella bimba e fiducia al padre!

Un #miracolo, stranamente, passato inosservato, se non addirittura dimenticato, nella giungla delle sofferenze umane. Una voce spentasi nel buio dell’indifferenza.

Ma, oggi, è troppo difficile parlare di miracoli. Meglio andare avanti, dimenticando la parola amore.

#IrmaSaracino