• Ven. Apr 19th, 2024
a Taranto

Tra le acque e gli scogli dell’isola di San Paolo, a Taranto, si aggirerebbe il fantasma del Generale Laclos. E c’è chi giura di averne sentito i lamenti nelle notti di tempesta

Sfogliando  le pagine della Storia di Taranto, emergono leggende e racconti che ci parlano di personaggi, luoghi e vicende, la cui trama spesso s’interseca con la fantasia. E, sulla scia di queste narrazioni, incute un certo timore la storia di un #fantasma, quello del Generale Laclos. Generale napoleonico che si aggirerebbe nei pressi dell’isoletta di San Paolo a Taranto.

Un’isola un tempo fulcro di vita e oggi preda dell’abbandono totale. Ma in cui le vestigia dell’antica fortezza napoleonica dominano imperiose, avvolte dal silenzio rotto solo dalla voce del mare e dai guizzi dei delfini.

Ma queste storiche mura, o almeno ciò che rimane di esse, celano, a detta di tanti pescatori, un fantasma che si aggirerebbe sugli scogli in cerca di quella sepoltura che gli fu negata.

La storia

Era il 1803, un nuovo secolo si apriva alla Storia, con i retaggi del passato, con le speranze del futuro. Un secolo dominato inizialmente dall’astro fulmineo e prepotente di Napoleone, ma in realtà una breve stagione di gloria destinata poi a cadere precipitosamente.

La città dei due mari, con la sua posizione geografica, le sue coste e le sue isole, agli occhi di Bonaparte, poteva rappresentare un’alternativa a Malta nel Mediterraneo. Bisognava solo trovare l’uomo giusto. In grado di dare concretezza ai sogni e alle ambizioni dell’Imperatore.

E fu per questo che a Taranto fu inviato Pierre Ambroise Choderlos de Laclos, #generale dell’esercito napoleonico, uomo d’ingegno e valoroso militare, con l’incarico di portare a compimento la costruzione di un forte, iniziata nel 1801.

La fortezza di San Paolo

Determinato e deciso, Laclòs si adoperò  per riaccomodare vecchi fortilizi borbonici e per fare dell’isoletta di San Paolo una fortezza inespugnabile, in grado di impedire ai nemici l’accesso al Mar Grande.

Ma, minato nel fisico dalla malaria, morì, dopo appena 54 giorni, di dissenteria, nell’ex convento di San Francesco, nel borgo  antico di Taranto.

Rivoluzionario convinto, Laclos, in punto di morte, rifiutò drasticamente i conforti religiosi e chiese di essere sepolto nella piazza d’armi del Forte di San Paolo, che prese quindi il suo nome.

Dopo alterne vicende, consegnate alla storia dai francesi, i Borboni ritornarono  a Taranto, cacciando definitivamente gli invasori. E, ovviamente, il Forte Laclos che vantava una superficie di ben 6000 mq, e che aveva rappresentato il fiore all’occhiello della difesa napoleonica, cadde nelle mani dei militari borbonici.

Questi, come si conviene alla logica spietata della guerra, distrussero la tomba del generale Laclos, disperdendone i resti in mare.

La leggenda del fantasma

Fu l’inizio di una #leggenda che a tutt’oggi, nelle notti di tempesta, atterrisce i pescatori.

Sembra infatti che chiunque osi avventurarsi tra quelle acque, apportatrici di disgrazie, possa sentire i lamenti del #Generale. Un tempo uomo, oggi #fantasma, Laclos sembra infatti  aggirarsi tra quegli scogli, alla ricerca di quella pace eterna che gli fu negata.

Ed é per questo che, ancora oggi, i pescatori preferiscono girare al largo dalle acque dell’isola di San Paolo.

#IrmaSaracino