• Ven. Apr 19th, 2024

Magia e religiosità della maschera

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Fortemente legata al mondo oscuro della magia, ma anche a una forma di religiosità sciamanica, é la maschera, il cui uso risale a tempi remotissimi

Magia e religiosità si fondono nell’utilizzo della #maschera che si lega alla sfera della spiritualità umana sin dai tempi più remoti. Essa così diviene un oggetto cultuale. E rappresenta un tramite tra il mondo terreno e quello divino.

Il valore delle maschere

Sia che il suo uso accompagni cerimoniali di tipo iniziatico, sia che assuma una funzione apotropaica, dà, a chi la indossa, la potenzialità dell’entità raffigurata. E, inoltre, costituisce quasi un tramite, un mezzo o strumento col quale si riesce a comunicare con la sfera sacra.

Una sacralità però non sempre positiva, anzi molto spesso di natura malvagia che viene quasi esorcizzata dalla mostruosità della #maschera stessa.

 E, a tal fine, specie in età medievale, proliferarono maschere mostruose sulle pareti esterne o anche interne delle cattedrali. Retaggio di una #spiritualità primordiale, fusasi con il cristianesimo? Probabilmente.

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Doccione di Notre Dame di Parigi

Del resto i processi evolutivi o involutivi, dal punto di vista cultuale e culturale, si fondono o rielaborano gli humus preesistenti. Spesso manipolandoli o piegandoli alle nuove esigenze.

I primitivi e le società millenaristiche

Le scoperte archeologiche hanno portato alla luce, un po’ dovunque,  oggetti votivi o maschere chiaramente legate alla sfera della magia e della #sacralità.

Una connessione presente già tra i popoli primitivi e legata ai riti propiziatori per i raccolti o , come nel mondo egizio, all’ultimo viaggio dell’uomo verso l’ignoto.

L’uso delle maschere funebri infatti, così radicato nell’Egitto dei Faraoni, sarà una costante anche presso i Greci ( si pensi alla maschera funebre di Agamennone). Un mezzo quindi per immortalare le fattezze del defunto, ma non solo.

Recenti scavi invero hanno dimostrato che anche tra le popolazioni primitive era presente il culto  dei morti. E la morte veniva considerata come un passaggio verso una nuova vita.

Retaggi pagani

Ancora oggi, non solo presso i pochi superstiti di antiche culture tribali, ma anche in società cristiane, legate ai retaggi di culture contadine, la #maschera continua ad avere la sua valenza simbolica.

Maschere di Baikal-Russia

Specie  sulle dimore più antiche ( anche in Puglia)  troneggiano volti mostruosi.  Oppure in processioni dal fascino indiscutibile sfilano volti demoniaci, accompagnati da una musicalità assordante, basata essenzialmente su strumenti di percussione.

Musica e raffigurazione simbolica del demoniaco hanno quindi un unico obiettivo: allontanare gli spiriti del male. Apotropéin In greco.

La tradizione quindi si perpetua e l’uomo riconosce in questo simbolismo apotropaico la sua origine, scevra da ogni coercizione e legata ai segreti del male, nella sua perenne antitesi con il bene. Ma anche connessa  al mistero del tempo, della vita, della morte.

#IrmaSaracino