Trani

Scrigno di storia e di cultura Trani è  anche tappa obbligata per gli amanti del brivido

Anche la Puglia, balzata alla ribalta di recente per le sue bellezze naturali e per la sua storia,  ha le sue mete ambite da un certo tipo di turisti. E, nel tour dell’horror,  spicca la ridente cittadina di Trani che nasconde tra le vestigia del suo passato spettri e addirittura prove tangibili di #Vampiri. O almeno ritenuti tali.

trani Trani, non solo storia, ma anche vampiri
Cattedrale di Trani

Il ritrovamento di strane  sepolture, infatti, nel Monastero di Capo Colonna,  avvenuto qualche anno fa, ha destato una grande eco. E l’ombra del vampiro ha coperto di mistero queste tombe risalenti addirittura a un’età tra il IX-VIII sec a.C.

Le tombe

Due le #tombe ritrovate, contenenti, rispettivamente, uno e tre cadaveri, accumunati dalla medesima sepoltura e certamente inumati senza le usuali onoranze funebri. Tutti in posizione genuflessa e schiacciati da un masso.

In seguito all’analisi dei resti ossei  si è potuto risalire alla loro età. Tre uomini tra i 20 e i 40 anni e un ragazzo di circa 15 anni, tutti di altezza superiore alla media locale e con probabili capelli rossi. Una rarità per quei luoghi!

Un particolare, questo, che ha lasciato supporre si trattasse di viaggiatori stranieri. Ma vi è un altro elemento che li accomuna. Le tracce di una malattia polmonare, simile alla tubercolosi, probabilmente sconosciuta agli abitanti del posto.

Inoltre i quattro cadaveri  hanno gli incisivi strappati, senz’altro successivamente alla morte. Particolare, questo, che ha lasciato pensare a un rituale apotropaico.

Le caratteristiche delle sepolture fanno chiaramente intendere quale fosse lo scopo di esse. Assicurarsi che non potessero tornare nel mondo dei vivi.

A riprova di quanto asserito, vi è anche la presenza di massi di dimensioni notevoli che coprono il terreno dove sono stati sepolti. Ma questo tipo di inumazione, presente un po’ in tutta Europa, attesta come il ‘mito del vampiro’ fosse diffuso anche all’epoca. Un mito che dunque è comune a tutte le civiltà e a tutte le età e che  affonda le sue radici nella paura della morte, dell’ignoto. Innata nell’uomo.

Trani, tra storia e superstizioni

Trani, dunque, oltre alla #storia scritta sulle sue mura, sul castello federiciano e sulla sua cattedrale, che ci parla di templari e crociate, ha anche un lato oscuro e macabro. Quello delle superstizioni e delle paure.

Superstizioni radicate nel tessuto popolare al punto da far scrivere nel 1739 a un uomo di scienza e di cultura un Trattato sui Vampiri. Fu in quell’anno infatti, nel clima dilagante del razionalismo illuministico, che  Giuseppe Antonio Davanzati, arcivescovo della cittadina pugliese, redasse la sua Dissertazione sopra i Vampiri.

Un testo che analizza il fenomeno, catalogandolo tra le superstizioni popolari, infondate , perché non suffragate da dati scientifici.

Il fascino del mito

La fantasia popolare, però, è fervida e mai paga di spiegazioni razionali. E il gusto proibito del soprannaturale domina la scena.

Quando infatti la penna di  Bram Stoker consegnò alla letteratura  un  personaggio storico quale il conte Dracula, facendo di lui il vampiro per eccellenza, si riaccese l’interesse generale per questo tipo di personaggi horror.

E ancora oggi, grazie soprattutto a un certo tipo di cinematografia, il vampiro domina il mondo del brivido. Certo in una veste nuova, adeguata ai tempi, decisamente più sensuale e attraente.

 Non importa  quindi se il morso sul collo può essere fatale, la sensualità del vampiro dei nostri tempi  è irresistibile.

#IrmaSaracino