Uno dei più discussi monarchi europei dell’Ottocento, Ludwig II di Baviera, ha lasciato una traccia indelebile e misteriosa della sua vita nell’immaginario collettivo.
Visitando i suoi castelli in #Baviera, fra i più ammirati monumenti della Germania meridionale, ci si chiede che tipo d’uomo fosse colui che ideò e fece costruire queste opere e quale sia stata la sua vita reale.
Sono veramente opere d’arte o soltanto espressione di un’arte scadente e sdolcinata (“Kitsch”)?
La vita
Figlio del re Massimiliano II di Baviera, #Ludwig trascorse la fanciullezza nel #castello di famiglia di Hohenschwangau, coltivando i suoi sentimenti romantici ereditati dal padre e dal nonno.
Nel 1861, all’età di 16 anni, assistette alla rappresentazione del “Lohengrin” di Wagner. In questa musica e nello stesso svolgimento del tema operistico, il principe vide realizzati tutti i suoi sogni romantici.
Da quel momento Wagner divenne il suo compositore prediletto, un importante riferimento per le sue pulsioni infatuate di romanticismo, il suo mito.
Quando, nel 1864, il padre Massimiliano II morì, #Ludwig si trovò alla giovane età di 19 anni a cingere la corona di sovrano di #Baviera, impreparato ad amministrare il governo. Ma, contro ogni aspettativa, svolse le sue mansioni di Capo di Stato scrupolosamente e seriamente.
Cercò di realizzare l’immagine di un regno in cui la cultura e le arti fiorissero. Chiamò a corte Richard Wagner, per conoscerlo di persona e l’amicizia che si creò fu per ambedue fruttuosa sotto l’aspetto creativo.
Il rapporto con Wagner
Al musicista, libero da ogni preoccupazione finanziaria, era ora possibile proseguire la realizzazione delle sue grandi opere impostate sul mito germanico.
E il principe, ispirato da Wagner, progettò a Monaco la realizzazione di una scuola di musica e di un grande teatro. Quest’ultimo progetto non fu però mai realizzato perché incontrò l’opposizione dei circoli governativi e della borghesia di Monaco che vedevano Wagner come uno straniero rivoluzionario, pericoloso per l’equilibrio politico bavarese.
Nulla o poco si sa della sua vita affettiva, bello e imponente nella sua alta statura, era molto amato dalle donne, ma poco o niente contraccambiava le loro profferte amorose. Il suo unico fidanzamento con la cugina Sofia Carlotta di Baviera, sorella dell’Imperatrice d’Austria Elisabetta (Sissi), fu da lui stesso annullato, all’improvviso e senza che nessuno se lo aspettasse.
Con Sissi mantenne invece, per tuta la vita, una profonda e intensa amicizia. Con lei condivideva il rifiuto delle regole di corte che tanto contrastavano con la loro reciproca passione per le arti.
Ma i rapporti con il parlamento e con tutti gli ambienti politici del suo regno si andavano deteriorando sempre più. Non solo per la scomoda amicizia con Richard Wagner, ma soprattutto per il suo atteggiamento pacifista sempre pronto ad evitare le guerre. Durante le sue cavalcate e passeggiate tra le sue Alpi Bavaresi, nei pressi del castello di famiglia di Hohenschwangau, si recava spesso tra i ruderi di un vecchio castello.
La sua fantasia romantica attribuiva loro un legame con il Santo Graal, simbolo di possesso di una conoscenza esoterica e iniziatica, tema ricorrente in molte opere di Wagner. E fu proprio in quel luogo magico che decise di costruire per sé un castello.
Il 5 settembre del 1869 Ludwig pose la prima pietra dell’attuale castello di Neuschwanstein, una vera fantasia realizzata in pietra, in stile neogotico, che ispirò Walt Disney nella realizzazione del castello della favola de “La Bella Addormentata nel Bosco”.
Gli intrighi
La lunga lotta contro gli intrighi politici e contro gli attacchi personali amareggiava sempre di più l’animo del sovrano. Quanto più si sentiva incompreso nel suo ambiente tanto più Ludwig si chiudeva in se stesso.
Si concentrò così sempre di più nella costruzione dei suoi castelli. Nel 1874, in una piccola tenuta di caccia ereditata dal padre, incominciò la costruzione del Castello di Linderhof in stile neo-roccocò.
Conosceva bene la zona. Una vallata immersa in un austero panorama montano, dove da ragazzo si recava con il padre per le battute di caccia.
Privilegiò molto la progettazione dei giardini. Lungo il pendio posteriore infatti furono creati dei giardini a terrazze con fontane a cascate. Lungo il pendio anteriore una larga scalinata, intervallata da fontane, con in cima un tempietto dedicato a Venere.
Nel 1878 acquistò un’isola nel lago di Chiemsee in Baviera, lì vi fece costruire la nuova Versailess, il Castello di Herrenchiemsee.
Ludwig nel 1867, durante un viaggio a Parigi, aveva visitato la reggia di Versailles e tanto ne era rimasto colpito dalla magnificenza dei suoi fregi ed arredi che subito aveva partorito il desiderio di una sua reggia a immagine e somiglianza del capolavoro francese.
Il re sole, Luigi XIV, era diventato per il re bavarese, il suo più grande idolo tanto da autodefinirsi il “Re Luna”.
La sua nuova reggia di Herrenchiemsee rappresentava bene un ricordo ammirevole dei re Borboni francesi. Entrambe le regge avrebbero simboleggiato il diritto divino del re, legittimato dal Dio cristiano.
Ludwig si era fatto costruire questi castelli con l’unico scopo di utilizzarli come residenze private del re e non come residenze di rappresentanza, sede del governo e della corte. Avrebbero dovuto costituire i suoi rifugi e agevolare il suo isolamento dalla vita sociale di corte che tanto aborriva.
Ma gli eventi della vita non gli avrebbero consentito di abitarli, abitò solo per poche settimane il #castello di Neuschwastein, il castello di Linderhof fu l’unico a essere completato e il castello di Herrenchiemsee rimase incompiuto.
Una congiura da parte del Parlamento e del Governo nei suoi confronti era ormai alle porte.
#BrunoMatacchieri