• Dom. Apr 28th, 2024

Il mondo della musica svedese protesta

mondo della musica

Firmata una lettera da oltre 1.000 star della musica svedese per chiedere l’esclusione di Israele dall’Eurovision 2024. Il mondo della musica fa sentire la sua voce

Si allarga la #protesta del mondo della musica contro la politica dura di #Israele nei confronti della popolazione di Gaza. E, questa volta, a scendere in campo sono oltre 1.000 star svedesi che, unendosi agli artisti islandesi e finlandesi, chiedono l’esclusione di Israele dall’Eurovision 2024.

Una manifestazione che quest’anno avrà luogo proprio in Svezia e che, a partire dagli anni ’70, ha visto la costante partecipazione di Israele. Una partecipazione coronata dalla vittoria per ben 4 volte,

Una protesta nata nel Nord Europa

La protesta, nata già nei mesi scorsi in Islanda e propagatasi poi anche in Finlandia, rischia di penalizzare questo evento. Un evento che, almeno nel suo spirito originale, dovrebbe siglare l’accordo tra gli Stati e tra i popoli in nome della musica.

Ma quest’anno, a causa della “ brutale guerra a Gaza” ( come si legge nella #lettera pubblicata sul quotidiano svedese Aftonbladet) L’EBU, ovvero l’Organizzazione europea che cura la manifestazione, sta contravvenendo agli standard della medesima.

Le motivazioni

Il fatto che i paesi che si pongono al di sopra del diritto umanitario siano invitati a partecipare a eventi culturali internazionali- si legge- banalizza le violazioni del diritto internazionale e rende invisibile la sofferenza delle vittime”

Come appare evidente il testo non lascia spazio a fraintendimenti e esplicita, in misura netta, la posizione di questi artisti che, in nome della musica, fanno sentire la loro voce anche sul piano sociale.

La risposta dell’EBU

Non si é fatta attendere la risposta dell’Unione Europea di radiodiffusione (EBU). Un no secco ha fatto seguito infatti alla richiesta di questi artisti. Israele non sarà escluso!

Quali le ragioni di questa decisione dell’EBU? Ovvie. L’evento ha un carattere apolitico e non é una competizione tra Stati.

Un’argomentazione che, a una prima lettura, potrebbe apparire legittima se non vi fossero dei precedenti che la confutano. Come dimenticare infatti l’esclusione della Russia lo scorso anno? E, ancor prima, nel 2021, quella della Bielorussia?

Una contraddizione tangibile e che lascia perplessi, ma tutto é ancora da vedersi. Specie in relazione alla partecipazione di questi artisti all’evento.

#IrmaSaracino