la morte

Sdegno unanime dell’UE e degli Usa per la morte misteriosa del dissidente russo Alexeij Navalny

Ultimo atto di un copione terribile, quello che si chiude con la morte del crociato anti corruzione Alexeij Navalny. Un copione degno della migliore cinematografia del settore che, ancora una volta, ha visto il trionfo dell’illegalità e dell’abuso di potere, ammantato di equità.

Tutto prevedibile dunque, tutto già scritto! E, quando la notizia del decesso dell’avvocato di origine ucraina, data con notevole ritardo, si é diffusa, il mondo ha guardato con sdegno le immagini di un uomo che é andato incontro al martirio con la consapevolezza e gli ideali dell’eroe.

La morte non può scalfire il mito

Se muoio, scendete in piazza’, questo uno degli ultimi messaggi del dissidente russo ( ormai mito, simbolo della libertà) a una nazione provata da un regime instaurato da una belva incapace di sentimenti. E mai come in questo momento la morte solitaria e misteriosa di Navalny, avvenuta nella lontana Siberia, appare come un sinistro presagio agli occhi di tutti.

Qualcosa sta cambiando, qualcosa cambierà. Questa anche la certezza di Yulia Navalnaya, moglie di Alexeij, presente alla Conferenza di Monaco sulla sicurezza.

Raggiunta dalla notizia, la donna ha infatti esclamato:” Putin e tutti i suoi uomini pagheranno per quello che hanno fatto”.

Un grido di dolore, di rabbia che esprime anche la sua certezza di un trionfo futuro della giustizia.

Attento Putin

Nella sua logica sanguinaria di ex spia del KGB, Putin non ha considerato un elemento fondamentale: gli eroi non muoiono, ma diventano miti. E sono quindi più temibili

Il braccio di ferro tra Navalny e Putin é dunque probabilmente alla sua fase conclusiva, e le conseguenze di questo ennesimo atto criminale dello zar scriveranno la storia non solo di questa Nazione, ma del mondo.

Il dolore, la rabbia

Tanti ( troppi per il regime russo) scendono inelle piazze delle principali città russe. Pronti a rischiare tutto pur di manifestare la propria rabbia per una libertà che é loro negata.

Non temono gli arresti, (fino a questo momento oltre 400), non temono la repressione.
La Russia é stanca di queste guerre, di questo clima corrotto e censorio.

Ue ed Usa esprimono chiaramente il loro sdegno per una morte ( indipendentemente dalle cause del decesso) che é l’epilogo di una persecuzione durata anni. Chiedono un’indagine credibile. Ma intanto del corpo di Alexeij Navalny nessuna traccia.

Mosca respinge le accuse come rabbiose e inaccettabili, ma ovunque, in Europa e negli Usa si annunciano manifestazioni di solidarietà e di sdegno.

Forse é il principio

Alexeij Navalny si é spento, a soli 47 anni, nella colonia penale ” Lupo polare”, del distretto russo di Yamalo-Nenets, in Siberia, colto da un malore, secondo l’annuncio ufficiale.

Ma la parola fine di questo tragico copione di lotta contro il regime é ancora tutta da scrivere.

#IrmaSaracino