• Ven. Apr 26th, 2024

La Gioconda, tra enigmi e falsi miti

Gioconda

Forse il quadro più studiato, commentato al mondo, la Gioconda é la sintesi del percorso artistico di Leonardo.

Persa in una dimensione sovraspaziale, la Gioconda racchiude in sé l’enigma stesso della sua storia, della sua identità, del suo essere.

Uomo o donna, identità reale o simbolo, la Gioconda resta comunque il quadro più rappresentativo del genio trasgressivo di #Leonardo. Un artista che non era solo il presente della sua epoca, ma il passato, il futuro.

Leonardo, un artista scomodo

Leonardo irrideva ai luoghi comuni e agli schemi rigidi di un’Arte che fosse rappresentativa di una realtà culturale ancorata ad archetipi precostituiti. E perseguiva nuovi schemi e nuove sperimentazioni , non catalogabili, ma liberi.

E questo anelito alla libertà, questo sperimentalismo trovano la loro espressione più compiuta proprio in questo dipinto di appena 77cm x 53, databile tra il 1503 e il 1506.

Un dipinto che, secondo la consueta visione leonardesca, non ebbe mai la sua compiutezza. Perché per Leonardo l’immagine non era catalogabile in un tempo o in uno spazio ben definito, ma variava in relazione alla luce.

Confutazione della dimensione

La dimensione perdeva quindi la sua oggettività per divenire mutevole, appunto enigmatica, sia che fosse persa nella Natura circostante ( come appunto la Gioconda), sia che fosse collocata in una architettura ben definita.

Il dipinto, di conseguenza, si caricava di simboli ( si pensi all’ultima cena) e l’immagine stessa diveniva simbolo o apparizione.

Tutto questo perché per #Leonardo l’uomo stesso, creatura perfettamente armonica, si inseriva nell’armonia cosmica. In quella dimensione infinita che era nel nostro Rinascimento espressione del divino.

La Gioconda

Questo concetto di base, cardine della pittura del nostro genio indiscusso, trovò la sua compiutezza nella Gioconda, forse il quadro più studiato, commentato e visitato al mondo.

La postura di questa immagine, donna o uomo che siano, già è di per sé innovativa e affatto statica. I contorni sfumati del suo ovale, nonché dei suoi tratti somatici sono immersi in una natura ovattata, non identificabile, creando una simbiosi cosmica.

Perché l’immagine, specie con il suo #sorriso asimmetrico ed enigmatico, si colloca nella perfetta armonia del creato.

Il suo sorriso e il magnetismo del suo sguardo ci parlano quindi. Ci svelano il #mistero, rappresentandolo con i colori caldi della sovra temporalità.

Monna Lisa sa. E’ lei il #Mistero. E la Natura circostante è in lei, nel suo essere parte di un tutto universale.

Inutile cercarne l’identità o schematizzarla in una sessualità ben definita. Perché per Leonardo anche l’identità sessuale è un limite.

L’artista gioca quindi con le ambiguità che destabilizzano i benpensanti, ancorati a una morale coercitiva.

Leonardo irride alla morale e al perbenismo comune. E nella Gioconda esprime, in tutta la sua pienezza, questo disprezzo per una mentalità che oggi definiremmo ’borghese’.

Il messaggio della Gioconda è dunque universale e sfida il tempo, lo spazio, creando il gioco dell’enigma.

#IrmaSaracino