racconti

Antiche leggende confluiscono nei racconti delle nonne e il giorno dei morti assume una veste e un colore particolare agli occhi dei bambini.

C’é tutto il profumo dell’infanzia e il ricordo di un’ingenuità perduta nella reminiscenza di quei racconti che mia nonna sapeva narrare con la dolcezza e l’amore che solo un nonno sa dare

defunti4 I racconti della nonna per il 2 novembre
Il calore di quella stretta di mano

Racconti legati a consuetudini, a festività, avvolti dalla veste dell’onirico, ma che avevano una loro concretezza esplicativa anche agli occhi di una bimba.

E quando l’atmosfera un po’ mesta e grigia del 2 novembre tornava, la sua voce calda sapeva infondermi quella serenità che si smarriva alla vista della realtà della #morte.

Il giorno dei morti

Ricordo il profumo pungente dei fiori che guarnivano le tombe. I loro mille colori. E ricordo come amassi quei fiori, i #crisantemi, che nella loro maestosa singolarità davano luce e infondevano speranza. La speranza che per ogni credente diviene certezza di una rinascita

Osservavo le croci, gli angeli che ornavano le tombe e avvertivo comunque il senso del nulla. . Immagini che mi rattristavano e che ancora oggi mi inducono alla riflessione, ma la nonna sapeva capire il mio disagio e mi rendeva tutto più semplice, facendolo apparire come un giorno di festa e di gioia, preparandomi anche alle dure leggi di una vita che spesso si perde nella desolante certezza della #morte.

Quel ‘c’era una volta’

Poi, nel prepararmi quei dolcetti tipici di questo giorno di metà autunno, legati ad antiche usanze e tradizioni spesso contadine, iniziava il suo racconto. E, in quel ‘c’era una volta’ quasi sussurrato percepivo tutto il suo amore.

Tante le leggende, dal sapore quasi fiabesco, e tante le storie, retaggio di una tradizione orale che sa perpetuarsi nel tempo e nella memoria. Ma, tra le tante, ne ricordo una in particolare legata all’origine dei #crisantemi. Fiori che, successivamente, nel corso dei miei frequenti viaggi, ho visto adornare le case in Paesi lontani, come simbolo di felicità e speranza.

La leggenda

Un giorno una bimba, che vegliava la mamma, prossima a morire, disperata pregò ardentemente la Madonna perché la salvasse

La Vergine volle ascoltarla e la invitò a raccogliere un fiore, uno qualsiasi, da donare alla Morte quando fosse sopraggiunta. E la esortò a dirle che, per sua intercessione, la mamma sarebbe vissuta per tanti giorni, quanti fossero i #petali di quel fiore.

La bimba ascoltò attentamente e subito raccolse un fiore, tagliandone i #petali in tante sottili strisce. Nacque così il crisantemo.

La Morte giunse, ma, alle parole della piccola, decise di andare via, raccogliendo quel fiore. La mamma della bambina fu così salva e visse per tanti anni quanti furono i petali del crisantemo.

Significati

Il sorriso della nonna sapeva porre la parola fine ad ogni racconto, ma sapeva anche spiegarne il significato, dando una luce e una veste nuova anche alle consuetudini ed agli usi legati ad altre realtà sociali. come ad altri tempi.

Fu così che appresi come questa leggenda, nata in Giappone e poi approdata da noi, legata all’origine del crisantemo, sia espressione di vita e non di morte.

#IrmaSaracino