Natale

Presepe vivente, canti popolari di antiche origini e il suono delle zampogne animeranno i vicoli, le corti della ‘città vecchia’ di Taranto in occasione di questo Natale

Si respira, già da giorni, un’atmosfera magica tra i vicoli della ‘città vecchia’ di #Taranto. Un’atmosfera che, con il Natale alle porte, si colora di luci, suoni, sapori che raccontano una quotidianità remota, ma ancora tangibile nelle tradizioni dei tarantini.

citta Un  Natale tra i vicoli a Taranto
Taranto-città vecchia- tra sogno e realtà

Tutto è surreale in quegli anfratti, illuminati talvolta dalla fioca luce di lampioni che creano suggestioni intrise di onirico e fanno dimenticare, nella indiscussa #magia del Natale, le guerra. Lo spettro che incombe sui nostri giorni e ci conduce a una tristezza quasi inspiegabile. Una sottile mestizia che ci porta a rivivere immagini di morte e di fame.

Dal Presepe vivente ai canti della tradizione popolare

Narrazioni storiche, antichi usi e costumi, canti remotissimi, si alterneranno nella suggestiva cornice del borgo antico della città dei due mari.

Un percorso dunque attraverso  le abitudini, la fede, ammantata spesso di superstizioni popolari, e l’identità di un #popolo daranno colore e calore a questi giorni, mentre i visitatori rivivranno la nascita di un bambino che fu luce, speranza.

Un bambino, che seppe cambiare la storia, insegnando agli uomini l’amore. Quell’amore che, oggi più che mai, appare dimenticato, calpestato.

E i tempi difficili, che accompagnano l’attuale vita, sono tangibili nel volto quasi rassegnato degli ultimi. Di coloro i quali hanno perso anche l’ultima speranza, l’ultima traccia di un tenue sorriso.

E’ un’umanità lacerata, quella che si presenta ai nostri occhi. Un’umanità che ha fame. Fame di giustizia, di pace, di speranze e che mormora a stento una preghiera, osservando il perpetuarsi del ricordo di quella notte che irradiò luce anche sui dimenticati.

Questa sera, nel tempo e nella storia di Taranto

Ma questa sera, 23 dicembre, a #Taranto, persi nella rappresentazione vivente di quella notte di 2.000 anni fa, ritroveremo quello spirito che può portarci nuovamente a credere e a sperare in un domani migliore. Migliore per quelli che ormai non hanno più un Natale, che vivono nel ricordo del loro tempo felice.

Un Natale migliore anche per i tanti bambini coperti dalla polvere delle macerie di una vita distrutta dalla perfidia degli uomini. Per le piaghe di un’umanità annientata da governi ammantati di buonismo, ma intrisi solo della logica spietata del vantaggio personale.

E, ascoltando il dolce suono delle zampogne, assaporando i profumi e i sapori dei cibi della tradizione, danzeremo insieme con la gioia che solo una luce sovrannaturale può darci .

Poi, la #magia del Natale, evocherà i sogni, le speranze dell’infanzia e quel ‘c’era una volta’,  perso nei nostri ricordi, ci restituirà quel sorriso,  quell’innocenza spesso calpestata dalla vita.

IrmaSaracino