accordi

Mentre Hamas accetta la proposta dei mediatori, Israele continua i suoi attacchi a Rafah. ma annuncia che continuerà i colloqui per accordi definitivi

Tante le speranze di accordi definitivi tra Israele e Hamas, poche le certezze. E nela selva oscura delle trattative tra i due contendenti, portate avanti da Egitto, Qatar e Usa, si delinea sempre più l’unica realtà oggettiva di questo terribile botta e risposta. A Gaza si muore.

Sono infatti circa 34.600, fino a questo momento, le vittime tra i palestinesi. Un bilancio che lascia esterefatti e che scrive una pagina terribile di storia. La storia di un conflitto che dura ormai da 7 mesi e che mette a nudo quelle verità troppo spesso ignorate dall’Occidente.

Una mossa strategica di Hamas?

Quando ieri é rimbalzata sulle cronache mondiali la notizia dell’accettazione, da parte di Hamas, della proposta di un cessate il fuoco, avanzata dai mediatori, uno spiraglio di luce si é aperto nel cupo orizzonte di questa guerra.

Uno spiraglio effimero però, subito offuscato dalla reazione di Israele. Questo infatti ha categoricamente affermato che i termini non soddisfano le sue richieste e ha portato avanti i suoi attacchi a Rafah. Ma, forse temendo la reazione internazionale, ha dichiarato di voler proseguire i negoziati per eventuali accordi.

Insomma un botta e risposta che non convince nessuno e che mette a nudo le strategie e i giochi di potere di entrambi i contendenti. Tutto a discapito, come é prassi nella storia, della gente comune.

Netanyahu, incurante della sorte degli ostaggi israeliani, nelle mani di Hamas dal fatidico 7 ottobre scorso, teme più per la caduta del suo governo fortemente conservatore. E Hamas gioca di astuzia.

Non é chiaro infatti, nella selva delle proposte, di quale si tratti. Anche se il Qatar ha prontamente messo in rilievo il vantaggio che ne scaturirebbe anche per Israele da un simile accordo. Aspetto sottolineato anche da Blinken, ma questo é un altro discorso.

La strage continua

Intanto sulla popolazione palestinese assiepata in tendopoli a Rafah piovono bombe. Nacabro spettacolo dopo il lancio di volantini scritti in arabo, compiuto ieri da Israele.

In essi si ordinava a oltre un milione di sfollati, rifugiati a Rafah, lo sgombero immediato in vista di un imminente attacco sulla città, ritenuta da Israele roccaforte delle truppe di Hamas.

Intanto la popolazione, stremata dalle continue peregrinazioni, dalla fame e dalle bombe, continua a morire. E il mondo assiste con rabbia a uno spettacolo tragico. Il pianto di madri sui corpi dei propri figli, il viaggio con poche masserizie verso una destinazione ignota, mentre sui volti privi di speranze, é scritta in maniera indelebile tutta la tragedia.

#IrmaSaracino