• Gio. Apr 25th, 2024

Vladimir Putin, mosse e strategie di una ‘belva ferita’

vladimir putin

I successi  delle truppe di Kiev nella regione sud orientale dell’Ucraina minano le certezze trionfalistiche di Vladimir Putin e lo zar induce a un referendum farsa i territori filorussi dell’Ucraina

Lo zar Vladimir Putin, come ‘belva ferita’, affonda i suoi artigli nella martoriata Ucraina, ma anche nella sua Nazione.

Mosca

Putin, infatti, ormai alle corde, spinge le autorità filorusse, nelle zone conquistate dell’Ucraina, a indire un referendum per l’annessione alla #Russia. I tempi? Immediati. Dal 23 al 27 settembre.

Una farsa temibile, perché con questo atto #Mosca legittimerebbe una mobilitazione generale o, peggio ancora, una risposta nucleare che userebbe, in linea con la sua dottrina di difesa, in caso di aggressione alla Russia o a territori che considera ormai tali.

Le reazioni e la ‘giustizia storica’  di Mosca

Unanime l’indignazione e lo sdegno dell’ #Occidente, nonché di Kiev. Ma cresce la preoccupazione per questa pericolosa e subdola strategia dello zar, sempre più inferocito dalle conseguenze e dall’andamento di questa che lui chiama ‘operazione militare’.

Il crollo di ieri  della borsa di #Mosca è infatti un campanello d’allarme della crisi economica anche nella madre #Russia.

 E a nulla valgono le retoriche di un’informazione pilotata o dei discorsi imperialistici di Putin. Quando un popolo ha fame, scende in piazza. Anche a costo della vita!

Intanto anche i fedelissimi dello zar, quali  Dmitri Medvedev e Serghei Lavrov enfatizzano l’ultima strategia del loro capo.

Medvedev parla di “ripristino della giustizia storica”, di “territori liberati” dalle forze di Mosca, mentre  il ministro degli Esteri Serghei Lavrov evidenzia il desiderio “dei popoli del Donbass di essere padroni del proprio destino”.

La risposta dell’Occidente

Ovviamente, l’ #Occidente condanna questo ennesimo abuso di potere. E anche di fronte al tentativo di mediazione di Erdogan, leader turco convertitosi al buonismo di recente, il clima all’Onu( in questi giorni riunito) è incandescente.

America, Unione Europea fanno fronte comune e negano il riconoscimento come russi dei territori ucraini conquistati dalle truppe di Mosca.

Sale, dunque,  la tensione, mentre l’Ue minaccia nuove sanzioni alla Russia e considera ‘illegali’ questi referendum ‘farsa’ indetti dai filo russi.

Cresce il malcontento della popolazione russa

Malgrado la cortina  di omertà che avvolge la Nazione russa, trapelano notizie di un declino della popolarità del Vladimir nazionale. Specie dopo le decisioni di ieri della Duma.

Il Governo ha infatti approvato nuovi emendamenti  al codice penale che stabiliscono un inasprimento delle pene per disertori o renitenti alla leva, nel caso di “mobilitazione”, “legge marziale”, “tempo di guerra” e “conflitto armato”.

Siamo dunque a una svolta? Tutto farebbe pensare di sì. E la parola ‘guerra’ comincia a incombere, come uno spettro, anche nella Russia di Putin.

Ma lo zar, che reagisce con la forza e le minacce anche all’interno del suo Paese, non tiene conto del malcontento che dilaga. Troppe le perdite anche in termini di vite umane! E scatta l’allarme di una mobilitazione generale.

Speranza, fantasia, verità? Sarà la storia di questa grande Nazione a darci una risposta.

#IrmaSaracino