bibi

La triste storia di Inteha Bibi, una ragazza Pashtun, che lotta contro la folle e illegale usanza del matrimonio forzato

In un’intervista rilasciata all’editoriale britannico, The Guardian, Bibi mette a nudo una realtà barbara che ancora penalizza la donna presso i #Pashtun. Una comunità che vive in #Pakistan al confine con l’Afghanistan.

bibi Bibi, una vita distrutta
La Favola oltre la realtà

Una storia come tante quella della 25enne Bibi. Una storia che rivela però il persistere presso questa comunità di un’usanza assurda, che oggettivizza la donna. Il #ghag ( proclamazione nel dialetto pashtun), consuetudine appartenente al codice etico non scritto del Pashtunwali, risalente all’era pre-islamica.

Un codice che, ancora oggi, malgrado le leggi pakistane, é centrale nella vita di questa comunità quanto l’islam.

Il ghag

Ghag é quando un uomo annuncia la sua intenzione di sposare una donna da lui prescelta, spesso ancora bambina, a cui viene sottratto il futuro. Da quel momento, infatti, la sposa scelta senza la sua volontà, é legata da una promessa unilaterale e, qualora si ribelli, l’uomo può usare vendetta.

L’annuncio può essere fatto in molti modi. Spesso viene inviato un messaggero a casa della sposa per informare la sua famiglia che l’uomo in questione ha deciso di sposarla. A volte l’annuncio è più drammatico. Sono i casi in cui il futuro sposo spara dei colpi di pistola dalla veranda della moschea locale, gridando il nome della sposa prescelta.

L’effetto sulla donna, vittima di questa barbarie, é devastante, perché non potrà più contrarre matrimonio con altro uomo.

Il racconto di Bibi

E’ il caso di Bibi che, supportata dal fratello  Sanaullah, combatte da anni una dura battaglia legale, per rivendicare il suo diritto alla via, all’amore.

Aveva 12 anni la giovane quando un uomo, chiamato Mahabat Khan la scelse come sposa, applicando dunque il ghag. A nulla valsero le proteste dei genitori della bambina che rifiutarono la terribile proposta. Per Bibi cominciò l’inferno. Non avrebbe più potuto sposare un altro uomo.

Negli anni la vita della giovane fu profondamente segnata dalle pretese di Khan che tentò addirittura, nel 2019, di farla rapire. E, oggi, Inteha Bibi é una donna distrutta, traumatizzata, come lei stessa riferisce ai giornalisti del The Guardian.

” Ho tutti i diritti di fidanzarmi e sposarmi con chi voglio.- dichiara con tristezza- Sono una donna, non un giocattolo, e non voglio sposare qualcuno con la forza”.

La battaglia legale

Il Governo pakistano ha vietato i matrimoni forzati dei ghag nel lontano 2013, considerati da allora reato punibile con una detenzione fino a 7 anni o con una pesante multa. Ma il codice etico dei Pashtun sembra avere la meglio anche sulle leggi governative.

All’epoca Khan e i suoi fratelli furono arrestati e, in quella occasione l’uomo giurò che non avrebbe rivendicato il ghag. Fu solo una menzogna.

Quando, infatti, Inteha si fidanzò con un giovane da lei amato, Khan rivelò al giovane fidanzato l’esistenza del ghag. Immaginabili le conseguenze. Il fidanzamento fu rotto tempestivamente.

Ora Bibi é una donna distrutta, si é ammalata e non esce più di casa, anche perché emarginata dalla comunità in cui vive.

Le dichiarazioni del fratello

Sanaullah, fratello della protagonista di questa triste vicenda, è tornato alla corte di Bajaur dopo la rottura del fidanzamento per chiedere ulteriori azioni legali. Ma, come da lui riferito, sembra che abbia ricevuto minacce di morte. E, con dolore, riferisce che nel loro distretto tribale tutti temono di avvicinarsi alla sorella.

Siamo ancora nel Medioevo?

#IrmaSaracino