Civitanovaphoto di Irma Saracino

All’interno di una chiesa sconsacrata di Civitanova Marche, la magia di un Presepe che é arte ammantata di devozione

Sarà per quell’aria mistica che rende ovattate le atmosfere dei Natali che scandiscono gli anni della nostra esistenza, sarà per quello spirito innato che pulsa in noi, spingendoci a nuove scoperte, a nuove sensazioni, ma capire nella maturità il valore e il significato del Presepe é già di per sé una scoperta fuori del comune. E che la rievocazione storica di un momento, che ha cambiato la storia dell’umanità, sia visibile all’interno di una chiesa sconsacrata di Civitanova, ridente cittadina delle Marche, é davvero singolare.

civita A Civitanova uno squarcio di arte e religiosità
Uno scorcio di questo straordinario Presepe

Ma tutto può succedere. Anche capire il linguaggio denso di simboli del Presepe lì dove non te lo aspetti

Nella chiesa di San Francesco

Magia, stupore, luci ed ombre di un’arte tutta italiana hanno reso vive le antiche mura di questa chiesa di Civitanova alta. In una sera che prelude all’ingresso del nuovo anno, infatti, ci siamo immersi in un mondo di vita e di colori, in cui la suggestione si fa realtà.

Perché é proprio il realismo la nota contraddistintiva del Presepe napoletano. Un realismo che, pur ritraendo squarci di quotidianità, si adegua ai tempi e parla attraverso simboli.

Simboli e messaggi del Presepe

Ogni statua ha un suo significato preciso- ci racconta Antonio Savarese, autore di questo gioiello dell’Arte presepiale-Ed ogni statua ci narra una storia, una leggenda”.

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Savarese, autore di questo gioiello dell’arte presepiale

L’ascoltiamo, rapiti dalla bellezza e dalla monumentalità del suo Presepe, mentre percepiamo una nota di rimpianto nostalgico della bella Napoli nella sua voce.

Napoletano di nascita, marchigiano di adozione, Savarese infatti custodisce i segreti di un’arte remota e densa di fascino.

Rampollo di una famiglia di presepiari, ci racconta come, a soli 6 anni, ricevette in dono da un suo familiare un pezzo di sughero. E, da quel momento, le immagini, le tradizioni, i simboli e i messaggi del Presepe presero corpo nella sua mente che gli dettò quelle atmosfere e quelle raffigurazioni che, oggi come in passato, fotografano la vita, la quotidianità, spesso scandita dalla perenne antitesi tra il bene, ovvero Gesù, e il male. L’uomo con tutte le sue fragilità e i suoi demoni.

Un racconto

Così, incuriositi da questa lettura del Presepe, lo preghiamo di raccontarci almeno una leggenda. Una storia che avvolge di mistero una raffigurazione singolare, posta in una posizione di rilievo rispetto alle altre.

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La statua della tentazione

E’ una statua che rappresenta un demone che cinge alla vita una donna di bell’aspetto, col seno scoperto.

In realtà– ci spiega Savarese- la donna, avanti con gli anni, ha ricevuto in dono dal diavolo la giovinezza, ma ha un prezzo da pagare!”

” Quale?”, gli chiediamo-

Dovrà tentare tutti gli uomini, distogliendoli dalla via del bene,( ovvero la contemplazione di Gesù appena nato), con la lussuria. Diventerà quindi una meretrice perché chiederà loro del denaro, in cambio delle sue prestazioni.

Questo denaro servirà poi per pagare Giuda, inducendolo al tradimento”

Ma la storia non finisce qui. La donna ha infatti, di lato, una sacca contenente ferro. Materiale che sarà impiegato nella realizzazione dei chiodi che trafiggeranno Gesù.

“Insomma ancora una volta il male cercherà di avere la meglio sul bene”, ci spiega questo artista straordinario.

Lo guardiamo ammutoliti per lo stupore, riflettendo anche su come la donna continui a incarnare la tentazione e sia mediatrice del male. Ma , comunque, ammirati dalla bellezza della sua opera, lo salutiamo.

Poi, il nostro cammino prosegue. Verso nuove luci, verso nuove scoperte.

Irma Saracino