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Clamorosa sentenza della Corte per il commercio internazionale degli Stati Uniti. Bloccati i dazi di Trump, perché illegali.

Bufera alla Casa Bianca! Trump tuona contro i tre giudici della United States Court of International Trade di Manhattan che hanno ordinato lo stop ai dazi da lui imposti. Un provvedimento che ha destato l’immediata rappresaglia della Casa Bianca.

the-white-house-1623005_960_720 Dazi, é guerra tra Corte Usa e Trump

Presentato infatti un appello contro tale sentenza.

Fino alla Corte Suprema?

Uno scontro giudiziario senza esclusione di colpi si profila all’orizzonte del Tycoon, ormai preda di deliri di onnipotenza che, se possono soddisfare con coreografiche rappresentazioni la platea popolare, non tengono conto delle leggi.

E, malgrado la farsa del The Libaration day, andata in scena il 2 aprile scorso, l’istrionico Donald ora deve fare un passo indiettro.

La sentenza del Tribunale del Commercio Usa infatti mette in rilievo un aspetto fondamentale: Trump non ha l’autorità di imporre dazi. Provvedimento, questo dei dazi, che ha scatenato una vera e propria guerra commerciale internazionale, minando anche l’economia statunitense.

Ma la Casa Bianca, tramite il suo portavoce, Kush Desai, ha fatto sapere di aver presentato un appello e ha evidenziato come non spetti a giudici, peraltro non eletti, ‘decidere come affrontare in modo adeguato un’emergenza nazionale’.

La legge sui poteri d’emergenza

Basandosi su una legge del 1977 ( International Emergency Economic Powers Act), Trump si é vestito di un’autorità dettata dallo stato di emergenza economica americana. E ha ripetutamente sostenuto che i dazi sarebbero stati un’arma vincente per rendere l’America great again, perché avrebbero costretto i produttori a riportare i posti di lavoro negli Usa. In tal modo si sarebbero generate finanze tali da contribuire a ridurre il deficit di bilancio federale.

Un’arma negoziale, dunque, idonea a costringere altre nazioni a stipulare accordi favorevoli agli Stati Uniti. Ma, vuoi anche per le sue decisioni altalenanti, il tycoon ha creato un’oscillazione pericolosa dei mercati, danneggiando ulteriormente l’economia federale.

Ma la sentenza del Tribunale del Commercio confuta tale autorità, dando una lettura diversa della legge del 1977, che di certo, anche in casi di emergenza, non conferisce al presidente un’autorità illimitata.

Qualcosa non va

Ore difficili, dunque, per The Donald che deve fare i conti anche con le dimissioni dal suo incarico di Elon Musk. E, cavalcando l’onda del vittimismo, fa leva sui suoi fedelissimi, troppo ansiosi di preservare le proprie poltrone.

In questa saga di denunce, di sentenze e di dichiarazioni poco affidabili, l’America assiste al suo declino, non solo in termini di immagine, ma anche economici.

Come finirà? Appuntamento alla prossima puntata.

Irma Saracino