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Putin-Zelensky, sono solo parole?

DiIrma Saracino

Gen 1, 2023
Putin-Zelensky

Il confronto Putin-Zelensky é di rito all’indomani dei loro consueti discorsi di fine anno alle rispettive nazioni

Nei rispettivi discorsi alla nazione i due leader di #Russia e #Ucraina hanno assicurato entrambi la #vittoria. Putin-Zelensky, per una volta accumunati dallo stesso obiettivo, sia pure con modalità e formule diverse, hanno così rispolverato i toni più trionfalistici per dare un senso anche alla distruzione, alla morte.

Putin-Zelensky
Un discorso del passato

Putin: una guerra necessaria

In una coreografica cornice, circondato dalle truppe, lo zar Putin ha rotto la tradizione che lo aveva visto sempre all’interno delle mura del Cremlino. Il leader russo infatti ha pronunciato in questa nuova scena un discorso di Capodanno infarcito di toni nazionalistici, ricco di silenzi imbarazzanti e di pseudo legittimazioni di questa ‘operazione militare speciale’. Tutto, pur di motivare la morte di migliaia di russi!

E, dopo un ringraziamento alle truppe, le ha esortate a combattere con rinnovato vigore. L’obiettivo? ‘ Il destino della #Russia

‘La difesa della patria è il nostro sacro dovere verso i nostri antenati e discendenti. La rettitudine morale e storica è dalla nostra parte’. Ha affermato lo zar con spavalda certezza. Resta solo da vedere da chi effettivamente la Russia sia stata minacciata.

Il leader russo é ricorso alle usuali argomentazioni, lanciandosi in un invettiva contro l’Occidente, reo, a suo dire, di aver usato l’Ucraina per aggredire la Russia, per dividerla. Parole dure, che non lasciano intravedere alcuno spiraglio verso una soluzione diplomatica della crisi.

Poi, rispolverando antichi valori etici e ideali del popolo russo, ha affermato:” Il futuro sovrano, indipendente e sicuro della Russia dipende solo da noi, dalla nostra forza e volontà”

Zelensky, impossibile dimenticare…possibile vincere

Non abbiamo altra scelta che vincere‘ ha tuonato invece Zelensky nella notte di Kiev, in un discorso di ben 17 minuti. E la sua voce, le sue parole hanno preceduto di poco il sibilo dei missili e il fragore delle esplosioni che hanno caratterizzato la notte del Capodanno ucraino.

Una notte che non ha regalato a questo popolo neanche un attimo di tregua, incupendo anche le speranze per un nuovo anno. Un anno di pace.

Ancora distruzione

Il leader ucraino, dopo aver elencato tutti i successi conseguiti in battaglia dalle truppe ucraine , ha gridato la sua rabbia, il suo orgoglio.È impossibile dimenticare. Ed è impossibile perdonare. Ma è possibile vincere”, ha affermato con malcelata sofferenza.

E, a conclusione del suo discorso, ha dichiarato:“Quest’anno ha colpito i nostri cuori. Abbiamo pianto tutte le lacrime. Abbiamo gridato tutte le preghiere”

Combattiamo e continueremo a combattere. Per amore della parola chiave: vittoria”.

#IrmaSaracino