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Condannato a 4 anni e 6 mesi di carcere per violenza sessuale un prete ad Enna

Dura sentenza del tribunale di Enna nei confronti di don Giuseppe Rugolo, accusato di violenza sessuale aggravata a danno di minori. La sentenza infatti condanna a 4 anni e 6 mesi di carcere il sacerdote, non certo in odore di castità.

La sentenza, emessa dopo 8 ore di camera di consiglio, ha suscitato non poco scalpore tra i presenti, finalmente nell’aula, dopo un processo celebrato a porte chiuse.

Una sofferenza durata anni

Ci sono voluti anni e tante sofferte richieste di giustizia per il protagonista di questa sconcertante vicenda, oggi trentenne, perché finalmente fosse punito colui che dal 2009 al 2013 aveva abusato di lui.

Anni di inutili appelli rivolti alla Curia di Piazza Armerina, anni di dolore espresso anche in una lettera indirizzata al Papa, ma tutto era rimasto nel silenzio. Tutto si era concluso con l’allontanamento del prete, trasferito a Ferrara.

Un silenzio omertoso aveva dunque avvolto questa squallida storia fino al momento in cui la ‘vittima’ non ha denunciato ogni cosa alla polizia.

All’epoca degli abusi il giovane aveva solo 15 anni.

Gli abusi

Il 15enne era, all’epoca dei fatti, uno dei tanti giovani che frequentavano la Parrocchia di San Giovanni Battista ad Enna, un luogo sacro che sarebbe stato profanato dalla violenza e dai turpi istinti di don Rugolo. Allora ancora seminarista.

Difficile capire come e perché gli abusi, secondo la narrazione del giovane, siano continuati a lungo negli anni. E come mai queto giovane abbia continuato a frequentare la parrocchia.

Alle volte infatti s’innestano nelle vittime meccanismi inspiegabili che li inducono ad essere vittime passive. A subire, senza parlare. Quasi una sorta di rassegnazione o di scarsa autoconsiderazione.

Ma, nel tempo, il giovane maturò la consapevolezza di sé e decise di chiedere aiuto. Dopo aver scritto una lettera al Papa, rimasta senza risposta, si rivolse al Vescovo di Piazza Armerina. Questi, in conseguenza della gravità dei fatti narrati dalla vittima, avviò una ‘investigatio previa’

Gli esiti

Il tribunale ecclesiastico non si espresse e al giovane fu offerta una somma di 25mila euro, come ‘borsa di studio’.

A questa proposta fece seguito l’allontanamento, già citato, di don Rugolo, perché gravemente malato. Poi, il giovane, nel 2020, prese la decisione di denunciare i fatti alla polizia.

E, oggi, dopo anni di dibattimento, di udienze logoranti, é giunta la sentenza.

Ma il discorso non si chiude qui. La Curia di Piazza Armerina infatti ritenuta responsabile, in sede civile, dovrà risarcire il giovane dei danni subiti, ancora tutti da quantificare. Mentre per don Rugolo, almeno per il momento, si sono spalancate le porte del carcere.

#IrmaSaracino