Petruzzelli

Tra perplessità e consensi La Manon, in scena al Petruzzelli, lascia il segno per le sue atmosfere e i suoi colori

Dopo il debutto del 28 febbraio La Manon Lescaut di Puccini, di scena al teatro Petruzzelli di Bari, scuote il pubblico per le sue atmosfere, i suoi colori e, soprattutto per gli effetti scenici e cromatici del Ledwall che anima, movimenta la scena.

manon1 Al Petruzzelli una Manon fiabesca
Un momento della rappresentazione

Una scena sulla quale gli interpreti si muovono e interagiscono con la spettacolarità delle ambientazioni, creando un’intensità emotiva rispondente alle intenzioni di Puccini, che volle dare alla sua Manon un colore nuovo. Affatto diverso dalla Manon di Jules Massenet del 1884.

Il vero autore

Erano anni duri per il giovane Puccini, quelli di fine ‘800, in cui l’eco della musica di Verdi e quella di Wagner dominava le atmosfere dei teatri. Il giovane compositore cercava un suo spazio, una sua dimensione, convinto che si fosse a una svolta, sia in ambito musicale che storico.

Era consapevole del suo talento e, dopo l’accoglienza tiepida del pubblico al suo Edgar, Puccini, con il suo carattere sanguigno e passionale, ma determinato, trovò la strada per assurgere ad un ruolo di primo piano nel panorama lirico dell’epoca.

Affascinato dalla storia e dal personaggio di Manon, stravolse anche gli scritti dei suoi librettisti e vestì Manon di tutto quell’ardore e quella passione disperata che la consacrarono all’immortalità.

Il 1 febbraio del 1893 la Manon Lescaut di Puccini venne rappresentata al teatro regio di Torino. Fu un successo straordinario che consacrò l’autore tra i grandi della musica operistica.

Una nuova Manon al Petruzzelli

Ma se la storia d’amore tra Manon e il giovane e squattrinato Des Grieux, col suo tragico epilogo, ancora oggi fa sognare, grazie alla incredibile regia di Massimo Gasparon, una nuova luce irradia sui protagonisti della vicenda. Una luce onirica, quasi fiabesca.

manon3 Al Petruzzelli una Manon fiabesca
Il momento degli applausi

Una luce che, grazie alla policromia degli starordinari abiti dei personaggi e, degli effetti decisamente non statici del Ledwall, proietta lo spettatore in una dimensione altra. Una dimensione in cui anche la tragicità degli eventi si stempera in un messaggio unico: la forza dell’amore.

Innovativo, ma nell’ossequio dello spirito dell’autore, Gasperon, autore anche delle scene, dei costumi e del disegno luci, caratterizza appieno la Manon di Puccini.

Una donna che rinuncia al lusso per amore e per amore morirà, tra le braccia del suo Des Grieux, in un arido deserto. Lì dove tutto finisce solo ‘l’amore non morirà mai’

Gli interpreti

Un bravissimo Konstantine Kipiani, nella rappresentazione del 1 marzo scorso, ha reso ancor più intenso Des Grieux, grazie alla sua potente vocalità ed alla sua padronanza scenica, sovrastando talvolta la pur brava Hanying Tso, nei panni di Manon.

Ma l’alchimia é stata creata dalle musiche ardenti di Puccini, eseguite mirabilmente dall’orchestra del Petruzzelli che si é avvalsa di una direzione di tutto rispetto. Sul podio infatti, il direttore d’orchestra, Francesco Cilluffo, ha saputo dare colore e spessore ad ogni singolo passaggio, immortalandosi nell’esecuzione del famoso intermezzo.

Ottimi gli interventi del coro del Petruzzelli, diretto dal maestro Marco Medved. Bravi anche gli altri interpreti.

Irma Saracino