la storia

Pagine terribili di storia sono state scritte dal governo di Netanyahu in questi 21 mesi di guerra. Pagine che rimarranno indelebili, scritte col sangue di migliaia di donne, bambini.

Mentre dilagano le proteste contro l’efferatezza dei crimini commessi a Gaza da Netanyahu e dal suo governo di estrema destra e il mondo grida tutto il suo sdegno, giunge la notizia che, secondo gli intenti del leader israeliano, dovrebbe tacitare ogni animosità internazionale, ma anche nazionale. Da oggi, una pausa tattica di dieci ore delle operazioni militari in tre punti strategici della Striscia. Tutto al fine di consentire in sicurezza l’afflusso di aiuti umanitari nel territorio. Israele scrive dunque un’altra pagina di Storia: quella di un falso buonismo.

La pausa infatti, come si legge in un comunicato dell’Idf, avrà inizio nelle aree in cui l’Idf non è operativa: Al-Mawasi, Deir al-Balah e Gaza City, ogni giorno fino a nuovo avviso.

E nelle altre zone? si continuerà ad uccidere, a sparare su inermi o su quei corpicini martoriati dalla fame.

Un copione macabro, degno solo di menti criminali!!!

Netanyahu, ultimo atto?

Sempre più isolato, sempre più costretto a ricorrere alla forza, anche in Israele dove dilagano le proteste contro di lui, in favore dei palestinesi, Netanyahu, che fino a questo momento ha potuto contare sull’appoggio incondizionato dell’America di Trump, anche per le armi, vede ora vacillare il suo regno.

E, persino dal Congresso degli Stati Uniti, arriva un grido di riprovazione per la carestia che ha causato all’interno della Striscia. Carestia negata da Israele.

Ma le immagini parlano e fotografano una realtà abominevole, ingiustificabile.

Ogni ritardo di aiuti si misura con altri funerali

La situazione é drammatica. Siamo di fronte ad una catastrofe umanitaria. Inutile negarlo. Le necessità degli abitanti della Striscia sono tante.

Serve “ un’ondata di forniture mediche e altri beni per contribuire a combattere la malnutrizione infantile”. Ha dichiarato  il dottor Muneer al-Boursh, direttore generale del Ministero della Salute di Gaza, il quale ha poi soggiunto”Ogni ritardo si misura con un altro funerale”.

Intanto dall’Egitto cominciano ad entrare i camion degli aiuti e, persino l’Europa, sino ad ora convitato di pietra, comincia a scuotersi. Certo con le ovvie diversificazioni tra le varie Nazioni, tra le quali indubbiamente detiene il primato dell’ipocrisia l’Italia, troppo subordinata ai mutevoli dictat di Mister Trump.

Ma la nostra Giorgia, supermamma nazionale, ha avuto parole dure per gli orrori commessi a Gaza. Certo solo dopo l’attacco alla Chiesa cristiana della Striscia e l’intervento del Vaticano, ma é già qualcosa!

Irma Saracino