IL DISCORSO DI tRUMP ALLA kNESSETFoto tratta da video del ltg7

Tra trombe e standing ovation, Trump ha scritto ieri alla Knesset una pagina terribile di storia

Accolto trionfalmente, osannato come un eroe, Donald Trump ieri, alla Knesset ( Parlamento israeliano) ha tenuto un discorso dai toni a dir poco brutali, ignorando completamente le 67.000 vittime palestinesi e complimentandosi con Netanyahu per la conduzione della guerra contro un paese di cui non ricordava il nome.

Un discorso che ha anche rivelato i retroscena di un conflitto che ha portato alla fame e alla morte migliaia di innocenti.

La mission salvifica del crimine

Dopo un discorso enfatico ed intessuto di deliranti citazioni bibliche , nonché di presunte predestinazioni di un popolo eletto, Benjamin Netanyahu ( Bibi per il suo caro amico Donald) ha ringraziato il tycoon per il continuo, costante supporto dato allo Stato d’Israele e, soprattutto, per il ruolo da lui avuto nella liberazione degli ostaggi.

L’enfasi non é mancata neppure al leader dell’opposizione israeliana che ha, a sua volta, tessuto le lodi di un Trump gongolante e tronfiamente appagato nel suo super ego.

E, finalmente, su questo schermo del crimine é apparso lui, l’homo nuvus, il portatore di pace. Una pace che, a giudicare dai contenuti del discorso del biondo Donald, appare più come una beffa e rivela intenti ben precisi, da parte di molti, legati alla logica del business.

Non una parola sul popolo palestinese, non un commento sull’efferatezza di questa guerra che ha indotto la Corte Internazionale a condannare il suo Bibi per crimini di guerra!

Spazio all’improvvisazione

Dopo aver citato vari personaggi celebri del mondo biblico The President si é complimentato con Bibi per il lavoro fatto, poi ha parlato di pace raggiunta con la forza delle armi, a suo dire unico mezzo per il conseguimento di essa.

Esaltazione-di-Netanyahu Alla Knesset ieri il discorso brutale di Trump
Bibi osannato dalla Knesset e celebrato da Trump- foto da video di tg7

Armi che Israele sapeva come usare. Ovviamente armi statunitensi! Preda del suo delirio di onnipotenza, infatti, Trump si é lasciato andare e ha rivelato di come Bibi lo abbia frequentemente contattato per chiedergli nuove armi, sempre più sofisticate, nel corso della strage del popolo palestinese.

Bibi mi chiamava così tante volte: puoi procurarmi quest’arma, quell’arma, e alcune di cui non avevo mai sentito parlare”, ha dichiarato il tycoon di fronte ad una platea plaudente

Poi, incurante degli occhi del mondo puntati su di lui, ha soggiunto: “Ma noi le facevamo. Voi le avete usate bene, sapevate come usarle bene. Questo ha portato alla pace”.

Alla Knesset trionfa il crimine di guerra

La riunione di ieri della Knesset ( parlamento israeliano) ha dunque rappresentato la legittimazione del crimine, esaltando una presunta pace che non tiene alcun conto dei diritti del popolo palestinese. Né tanto meno condanna i metodi adoperati da Netanyahu e dalla sua corte di criminali.

Perché la forza delle armi non conduce alla pace, ma alla distruzione. Ce lo raccontano le macerie di Gaza, ce lo raccontano i soprusi patiti dai palestinesi in Cisgiordania e, soprattutto, le migliaia di corpicini che giacciono sotto le rovine di un tempo felice.

E se qualche personaggio illustre della nostra politica, pur di autocelebrarsi, dovesse continuare a parlare di momento o giornata storica, mentirebbe di fronte alla Nazione, di fronte al mondo, ma, soprattutto di fronte alla Storia, perché non può esservi pace reale o duratura lì dove c’é il sopruso. Dove l’odio germoglia.

Irma Saracino