minacceIl presidente Trump nella sua veste minacciosa

Dopo le minacce rivolte all’Ue di imporre dal 1° giugno dazi al 50%, Trump fa dietrofront e prende tempo fino al 9 luglio

Continua la politica commerciale dei dazi di Trump, basata sulle minacce e sui ricatti che, certamente, non si addicono al presidente di una grande Nazione come l’America.

In un gioco grottesco, più adeguato ai bisticci infantili, o a certe trasmissioni televisive di basso livello, il Tycoon tuona contro le vittime del momento. E, con le sue minacce commerciali, fa sì che la vittima designata ceda ai suoi ricatti, salvo poi verificare le ingenti perdite in Borsa anche della Great America.

Tanto tuonò che vinse

Dopo la Cina, con la quale peraltro ha raggiunto più miti disegni, é ora la volta dell’Unione Europea, rea di aver ‘fregato‘ ( Trump) gli Stati Uniti in tutti questi anni.

minacce1 Le minacce e i dietrofront di Trump
Parlamento europeo

E’ di venerdì scorso infatti la minaccia dello showman della politica di imporre dazi al 50% all’UE, malgrado la presenza illusoriamente significativa della sua grande amica madame Meloni. Uno tsunami che ha travolto i mercati, danneggiando notevolmente le borse, non solo europee, vista anche la prima reazione dei leaders di Bruxelles.

Una contro-risposta che lasciava intravedere una replica, in termini di dazi, alquanto dura da parte dell’Ue.

Ma, nella pace domenicale, l’intervento salvifico della Von der Leyen, presidente della Commissione europea, ha sopito i bollori dell’irascibile e imprevedibile Donald. La dolce Ursula infatti ha telefonato a Trump promettendo, come da lui stesso riferito, di voler avviare ‘negoziati seri’.

E un Donald esultante ha dichiarato ai microfoni dei media statunitensi di aver comunicato alla gentile signora la sua disponibilità a cercare una soluzione.

Su Truth le cause del suo dietrofront

Poi, su Truth social, divenuto ormai il canale delle comunicazioni trumpiane, l’istrionico presidente ha seraficamente dichiarato: “Ho accettato la proroga – fino al 9 luglio 2025 – È stato un privilegio per me”.

E la Von der Layen?

In linea con i toni melensi del mutevole Donald, la Von der Layen ha dichiarato:” ‘UE e Stati Uniti condividono la relazione commerciale più importante e stretta al mondo”.

“L’Europa è pronta a far avanzare i colloqui con rapidità e decisione”, ha poi soggiunto con sincera devozione “Per raggiungere un buon accordo, avremo bisogno di tempo fino al 9 luglio”.

Tutto é bene quel che finisce bene? Pace fatta? Qualche perplessità c’é. Una perplessità causata anche dai repentini mutamenti d’umore di un Trump forse provato dalla sua tarda età.

Ma, fiduciosi attendiamo il fatidico 9 luglio, anche perché supportati da un governo solido come il nostro e, soprattutto, convinto di aver portato l’Italia ad un ruolo di protagonista nella farsa della politica internazionale.

Non sono da escludere, comunque, ulteriori colpi di scena, perché, si sa, show must go on!

Irma Saracino