Grazia Maremonti

Straordinaria interprete tarantina, Grazia Maremonti canta, vive, trasmette la poesia come voce dell’anima

In Grazia Maremonti il verso fluisce in un’armonia di canto, musica, parole, e si fa talvolta crudo, reale, ma intriso di quella spiritualità che solo il poeta sa esprimere.

Un’artista a tutto tondo, dunque, che vanta un curriculum incredibile e che riesce sempre a rinnovarsi, toccando le corde più profonde delle nostre delle nostre emozioni, delle nostre passioni, ma anche delle nostre fragilità.

grazia Grazia Maremonti, tra musica, parole e poesia
Grazia Maremonti

Semplicemente arte

Nata artisticamente negli anni ’80 come corista e, successivamente, come solista, Grazia inizia un percorso di studi e di ricerca che é, anche e soprattutto, ricerca di quei moduli espressivi che sappiano cogliere e trasmettere quelle emozioni, spesso sopite, talvolta dimenticate.

Studia le tecniche vocali con maestri insigni, raggiungendo una padronanza espressiva della voce, usata come strumento musicale. Il suono, così, la voce, si fanno espressione vibrante, quasi evocatrice di quella perfetta Armonia che é Arte.

Partecipa a concorsi internazionali, sempre distinguendosi, ma la sua sete di arte e di bellezza si concretizza anche in un indiscutibile talento letterario che la porta a vivere la poesia nel suo linguaggio più vero.

Ama le sue radici culturali, la sua terra, la Puglia, e collabora alla stesura dei programmi musicali della Compagnia Poetica Itinerante Tarantina, dove s’inserisce, accompagnata dal chitarrista Tonio Mantua, in una tatralità poetica musicale

E, in lei, la poesia si fa vita, si fa canto, si fa sonorità emozionale, ma anche impegno sociale.

Una poesia, un momento musicale e la voce di una donna

Di Grazia Maremonti

TARANTATA

Vorrei ballare questa sera

fino allo sfinimento

come le tarantate

per scacciare il veleno

E vorrei mordere a sangue le lingue velenose

fino a dargli il mio

così potente da uccidere all’istante

Che questo voglio fare

L’ agonia

guardare chi ama vessare

Vorrei non poter scappare

Godere dello spasmo e il rantolare

Godere fino al buio del pozzo dove sta tutto quello che non si può accettare

e a cui ci si dovrebbe ribellare

Ma la convenienza disturba persino la morte

Si preferisce l’occasione alla dignità

Esanimi

Lo sappiamo già

Alle guardie dite pure che nessuno ci salverà

Quanto è bella la libertà

Presentazione critica a cura di Irma Saracino