La Corte Penale Internazionale dichiara che l’Italia non ha rispettato i suoi obblighi sul caso Almasri
Si riapre una vicenda, non ancora chiarita dal governo Meloni, che ha destato e, a tutt’oggi, desta non pochi interrogativi. Il caso Almasri. Criminale libico, condannato dalla Corte Penale Internazionale, per crimini contro l’umanità, all’arresto immediato, rimpatriato invece dal nostro governo in Libia su volo di Stato
Tante le polemiche da parte dell’opposizione, contradditorie le giustificazioni addotte dai ministri Norbio e Piantedosi.
I fatti
Quando, a Gennaio, la CPI, sia pure tardivamente, stabilì l’arresto immediato del comandante della polizia giudiziaria libica, Almasri, tristemente noto per il suo curriculum di nefandezze, il governo italiano, dopo un primo arresto, misteriosamente liberò questo criminale nella notte.
Per lui fu predisposto un volo di Stato, al fine probabilmente, di consentirgli un comodo e sicuro ritorno nella sua Libia. Qui fu accolto con tutti gli onori. Portato in trionfo e cullato da cori beffeggianti l’Italia. Una serie di perché si pose così all’attenzione generale,
Il documento di oggi della Cpi
Malgrado la bufera mediale, le richieste di chiarimenti dell’opposizioni, le video comunicazioni della nostra leader, nonché i provvedimenti presi contro alcuni ministri in sede giudiziale, l’enigma non é stato mai chiarito.
Ma a rompere il silenzio imposto su questo caso arriva oggi un documento esplosivo. La Corte Penale Internazionale, infatti, secondo quanto stabilito dalla camera preliminare I, dichiara che:
“L’Italia, non eseguendo correttamente la richiesta d’arresto e consegna non ha rispettato i propri obblighi internazionali”, ovviamente di cooperazione.
Un primo passo verso l’apertura di un processo che potrebbe essere scongiurato qualora, entro il 31 ottobre prossimo, l’Italia riesca ad addurre motivazioni coerenti ed attendibili a questo suo comportamento.
Per il momento la camera della Cpi decide di rinviare la scelta su un eventuale deferimento dell’Italia all’assemblea degli Stati parte della Cpi, al Consiglio di sicurezza dell’Onu.
I legali delle vittime
Ma i guai per il governo Meloni non si fermano qui. I legali di Lam Magok, vittima insieme a tanti di Almasri intentano nuove azioni contro il “no” delle Camere a procedere nei confronti dei tre ministri del governo ( Norbio, Piantedosi, Mantovano) indagati per il caso Almasri
Gli avvocati, Francesco Romeo e Antonello Ciervo, hanno infatti depositato al Tribunale dei ministri un’istanza ben precisa che solleva una questione di notevole entità
Si chiede in essa che venga sollevato un conflitto di attribuzione tra poteri dello stato sulla votazione che ha respinto la richiesta di autorizzazione a procedere nei confronti dei ministri indagati.
Si attendono risposte valide ai tanti perché
Che sia la volta buona per avere chiarimenti reali e adeguati anche in merito all’utilizzo si un volo di Stato per questo torturatore e stupratore?.
I dubbi e le perplessità sono tanti. Ma attendiamo con ansia il 31 ottobre
Irma Saracino
