Avvolta da un’aura magica di bellezza e di storia millenaria, Taormina é meta continua di turisti provenienti da tutto il mondo
Camminare per le vie di Taormina é perdersi nella storia, assaporare il profumo e i respiri del passato, scritto tra quei palazzi, quelle mura che narrano anche le leggende di questa perla dello Jonio.

E la bellezza dei suoi paesaggi, dominati dall’Etna, crea la magia, mentre riaffiorano antiche narrazioni. Miti legati alle sue origini, ma anche ai suoi anfratti, alle sue grotte.
Taormina, tra passato e presente
Potremmo cominciare il racconto del suo passato da quel lontanissimo 396 a.C., data in cui, secondo Diodoro Siculo, una popolazione di oscure origini, i Sicani, ( probabilmente provenienti dal Salento), si stanziò sulle sue coste, dando origine alla leggendaria Tauromenium, ma non saremmo veritieri e puntuali nella narrazione.
La realtà, avvolta spesso dal mito e da tesi contrastanti, é ben diversa. Taormina, da sempre, per il suo clima, la pescosità del suo mare e la sua lussureggiante vegetazione fu luogo ambito, sin dal Neolitico, di popolazioni che decisero di stanziarsi in quel paradiso.
Poi i processi migratori che rappresentarono una costante della storia portarono una pacifica popolazione, i Siculi,( quasi certamente di origine iberica) a fondersi con la popolazione autoctona del posto. E la vita trascorse in armonia, nella bellezza di quella natura rigogliosa fino a quando non sopraggiunsero i Sicani, che li cacciarono, non senza combattere.
Una storia sofferta
Ma la Storia spesso sa essere crudele, forse perché scritta dagli uomini. E Taormina conobbe vari popoli che decisero di prendere possesso di quell’area così ricca naturalmente. Dai Greci ai romani, sino agli arabi , che la distrussero nel 902. Questi furono cacciati dai cristiani, ma vi tornarono nel 962 d. C.
Furono secoli bui sino all’arrivo dei normanni che diedero una certa prosperità alla cittadina e ai suoi abitanti.
Le leggende
La storia si fonde con il mito, con la leggenda per Taormina, perché é proprio la sua bellezza a creare la magia. E quando l’uomo si confronta con una tale bellezza si sente proiettato in una dimensione altra, popolata da sirene, divinità, ma anche da giganti, da mostri. Così la fabula, il racconto s’intreccia con qualcosa di oscuro che travalica il reale, ma anche il tempo, lo spazio.

Sono tante le leggende che popolano le narrazioni popolari, ma anche di alcuni storiografi del passato su questo angolo di paradiso.
E, quando la luna colora di argento il suo mare, quegli isolotti che spuntano da esso e armonicamente si fondono con la marina circostante, avvolti dagli effluvi di una flora esotica, quasi sembra di udire il canto delle sirene che ancora attraggono coloro i quali sono assetati di conoscenza.
Il mistero di Taormina si rivela così a chi sa ascoltare i bisbigli del passato. Le voci che provengono da quei fiori, quegli alberi mossi dal vento leggero della notte, mentre il mare, inondato d’argento, ci racconta il tempo.
Irma Saracino
