Inventore della stampa a caratteri mobili, Johannes Gutenberg, orafo e tipografo tedesco, è stato il pioniere dell’informazione
Risalendo il corso del Reno da Coblenza, dopo aver attraversato la “Gola del Reno” patrimonio dell’Unesco, si arriva a Magonza, città natale di Gutenberg.

La città, adagiata sulla confluenza del Meno con il Reno, ti accoglie orgogliosa di mostrarti il suo museo dedicato al suo illustre figlio. Elegante e raffinato nella sua esposizione, il Museo Gutenberg ci riporta al XV secolo.
Il Museo Gutenberg
Elegante e raffinato nella sua esposizione, il Museo Gutenberg ci riporta al XV secolo.
Il Rinascimento era alle porte e la comunicazione aveva superato la scrittura amanuense ma era ferma alla xilografia.
Intorno al 1450 Gutenberg, nella sua piccola tipografia di Magonza, inventò la stampa a caratteri mobili, basata sull’uso di lettere mobili in metallo. La tecnica consisteva nell’allineare sul piano di pressa le singole lettere in modo da formare parole e frasi per una intera pagina.

Le lettere venivano cosparse di inchiostro e pressate su un foglio di carta mediante un torchio a vite, derivazione della pressa impiegata nella pigiatura dell’uva.
L’innovazione consisteva nella possibilità di riutilizzare ciascuna lettera per comporre altre pagine.
Questa tecnica era già stata inventata in Cina nel 1041 ma i caratteri erano in terracotta e facilmente frantumabili. In pochi decenni la tecnica di stampa di Gutenberg si diffuse in tutta Europa, dopo soli 50 anni erano stati stampati 30.000 titoli per una tiratura di 12 milioni di copie. Incunaboli, dal latino “incunabula” (fasce o culla), fu il nome dato a questi nuovi libri per indicare l’inizio di una nuova era.
Officine di stampa
Nacquero così officine di stampa a Colonia, Roma, Venezia, Parigi e Napoli. La Germania e l’Italia diventarono i principali centri editoriali per quantità e qualità, acquisendo un ruolo rilevante nella prima età della stampa.
Nel 1480 vi erano almeno 1000 torchi disseminati in 200 città europee. I libri, stampati in lingua latina e in volgare, trattavano di diritto, medicina, letteratura latina, liturgia, testi universitari.
Ma il primo libro in assoluto, stampato da Gutenberg nel febbraio del 1455, oggi inserito dall’UNESCO nell’elenco della “Memoria del Mondo”, è la “Bibbia a 42 linee”.

Il libro riproduce il testo della “Vulgata”, la Bibbia Latina tradotta dal greco da San Girolamo nel V secolo. Il testo è composto da due volumi per un totale di 1282 pagine, ciascuna pagina è scritta su due colonne di 42 righe.
La Bibbia a 42 linee, in eleganti caratteri gotici, è gelosamente conservata in una sala del Museo Gutenberg ed esposta con una eleganza di effetti luminosi che consentono di apprezzarne tutti i dettagli della scrittura.
Un uomo sfortunato
Ma Gutenberg non ebbe la fortuna che ebbe la sua invenzione. Il grande inventore aveva contratto un debito di 1600 fiorini olandesi per realizzare il suo progetto e, nonostante il successo commerciale delle vendite dei libri, non era riuscito a restituire completamente la somma.
Fu costretto, per legge, a cedere tutta la sua tipografia, con l’attrezzatura per la stampa, al suo creditore che raccolse i frutti della sua fama realizzando la prima impresa commerciale redditizia nella storia della stampa.
Gutenberg cercò di dar seguito alla sua attività di tipografo aprendo un’altra tipografia, ma nel 1462, in seguito alla Guerra del Baden-Palatinato, il nuovo arcivescovo della città di Magonza, Adolfo di Nassau esiliò molti cittadini, tra cui lo stesso Gutenberg.
Il rientro nella sua amata città natale, dopo qualche mese, non migliorò però la sua situazione economica che lo vedeva emarginato socialmente e psicologicamente. Gutenberg mori dopo qualche anno, nel 1468, povero e dimenticato.
I meriti
Il genio tedesco non ebbe solo il merito di una invenzione rivoluzionaria ma anche quello di aver dato, inconsapevolmente, una svolta alla comunicazione.
Una nuova era nella comunicazione umana si apriva, nuove idee si diffondevano rapidamente alimentando una esplosione di creatività e scoperta. L’accesso alla conoscenza diventava più rapido e per tutti. Il suo ingegno aveva trasformato il mondo.
La stampa a caratteri mobili aveva creato un ponte tra passato, presente e futuro su cui le idee viaggiavano velocemente. Gutenberg e la sua invenzione meritano un posto speciale nella storia dell’Umanità al pari di altre grandi scoperte come la ruota e l’elettricità.
Bruno Matacchieri
